Il ministro della Difesa racconta la sua infanzia e ripercorre la sua carriera politica da sindaco di Marene fino all’incontro con Silvio Berlusconi e all’ingresso a Palazzo Chigi. “Quando incontrai Silvio per la seconda volta, mi disse tre cose: “Sei troppo alto, tagliati i capelli più corti perché li stai perdendo, mettiti a dieta””.

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto racconta la sua infanzia e ripercorre la sua carriera politica da sindaco di Marene, piccolo Comune nella provincia di Cuneo fino all’incontro con Silvio Berlusconi e all’ingresso a Palazzo Chigi.

In una lunga intervista al Corriere della Sera, Crosetto parte dall’attualità. “Non c’è nulla dell’evoluzione della crisi ucraina, da quando è stato rieletto Trump, che non avessi detto da mesi e di cui non avessi già ragionato con Giorgia Meloni”, ha dichiarato parlando della guerra in Ucraina e della presa di posizione assunta dal presidente americano Donald Trump nel rapporto con Mosca e con Zelensky. “Non mi ha stupido”,  ha commentato. “Certo, i modi, quelli possono aver sorpreso anche me”.

Sull’ipotesi di un invio di soldati italiani al confine con Mosca, Crosetto è netto. “Questo dibattito è surreale e prematuro allo stesso tempo. Perché la tregua sarà figlia di condizioni che dovranno essere accettate da tutti e quindi anche dai russi. Questa è la preoccupazione dell’Unione europea, che non è prevista a quel tavolo”, ha detto. L’unica ipotesi resta l’ombrello delle Nazioni Unite. “Per rispondere alla domanda, su quel confine per me può esserci solo l’Onu o una missione internazionale di peace-keeping che unisca quasi tutto il mondo, come in Libano. E l’Italia ha sempre partecipato alle missioni Onu”, ha aggiunto.

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Nell’intervista il ministro racconta la sua infanzia, vissuta a Marene, piccolo Comune agricolo e il rapporto con il padre fino alla morte, avvenuta a causa di alcune complicazioni provocate dalla malattia di cui era affetto. Poi la carriera politica: “Sono arrivato fino a fare il segretario regionale del Piemonte e a un posto nell’esecutivo nazionale. Nella seconda metà degli anni Ottanta ho avuto la possibilità di lavorare con De Mita, Bodrato, Donat-Cattin e, soprattutto, Giovanni Goria”.

Crosetto scherza sulla sua statura imponente, al centro di alcuni aneddoti che hanno visto protagonista anche Silvio Berlusconi. Quando lo incontrò per la seconda volta, “mi disse tre cose: “Sei troppo alto, tagliati i capelli più corti perché li stai perdendo, mettiti a dieta”. Per anni poi  la prima cose che mi ha detto quando entravo da lui è stata “Guido, siediti!””, ha raccontato. Agli eventi pubblici inoltre, l’ex premier evitava di salire sul palco assieme a lui.  «Una volta organizzai un evento con dodicimila persone al Palasport di Torino Dovevamo salire sul palco insieme. Dietro le quinte, si guardo i piedi, guardò me e mi fece: “Guido, se non ti offendi entro io da solo”“, ha aggiunto.

Dopo Forza Italia, Crosetto è stato tra i fondatori di Fratelli d’Italia assieme a Giorgia Meloni, di cui ha detto: “È vero che io e Giorgia discutiamo, a volte duramente, difendendo ognuno le sue posizioni e spesso rimanendo ciascuno con la propria idea anche dopo la fine della lite. La rottura è una sciocchezza. Nulla scalfisce il nostro rapporto, nemmeno i tanti corvi che ci provano“. Il ministro ha raccontato di esser stato “il primo a scommettere sul fatto che sarebbe diventata presidente del Consiglio. Ma non ora, tredici anni fa: una con quell’abnegazione per il lavoro, con quella meticolosità nello studio, con quella severità nei confronti di sé stessa, non poteva che arrivare a un livello di eccellenza in qualsiasi campo avesse deciso di impegnarsi. Mai avuto mezzo dubbio che prima o poi sarebbe arrivata a Palazzo Chigi”, ha proseguito.

E anche su Meloni si lascia andare a un retroscena, raccontando come la premier lo presenta a capi di Stato e omologhi durante i vertici internazionali: “Questo è il mio ministro della Difesa. Non so se di difesa ci capisce qualcosa ma è senz’altro un’arma di deterrenza“. Una frase che secondo Crosetto “è rimasta impresa a tutti, da Biden a Macron. Infatti, tutte le volte che mi vedono mi sorridono e vengono a salutarmi. Senza questa presentazione, sarei stato un ministro della Difesa come un altro, dimenticabilissimo”, ha concluso.

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