Il gup di Milano ha rigettato la richiesta di patteggiamento di Alessandro Forteza, ex amministratore di fatto della Martinina srl, la società che gestiva il Cpr di via Corelli. Tra le parti civili, c’è anche il ministro dell’Interno.

Il gup del Tribunale di Milano, Mattia Fiorentini, ha rigettato la richiesta di patteggiamento a 1 anno e 8 mesi per Alessandro Forlenza, amministratore di fatto della società Martinina srl che gestiva il Cpr di via Corelli, imputato per turbativa d’asta e fronde in pubbliche forniture. Il giudice ha respinto anche il patteggiamento proposto per la società stessa, a 15mila euro di sanzione pecuniaria con interdizione dal contrattare con la pubblica amministrazione per 20 mesi. L’altra imputata, la madre di Fiorentini e amministratrice di diritto Consiglia Caruso, non aveva chiesto riti alternativi.

Sono state accolte come parti civili al procedimento varie associazioni tra cui Naga e BeFree, Asgi, Arci nazionale, quattro migranti ospiti del centro e il ministero dell’Interno con l’avvocatura di Stato. Il pm Paolo Storari aveva chiesto l’esclusione solo per Naga, assistito dall’avvocato Eugenio Losco, ma il gup ha respinto l’istanza. L’udienza preliminare è stata aggiornata al 10 marzo.

Le indagini, condotte dai pm Storari e Giovanna Cavalleri e dal Nucleo di polizia economica finanziaria della guardia di finanza, avevano documentato le condizioni “disumane” in cui erano trattati i migranti detenuti nel Centro di permanenza per i rimpatri di via Corelli a Milano durante la gestione della società Martinina srl, ottenuta in seguito a un bando della Prefettura. Gli inquirenti avevano ottenuto il 13 dicembre 2023 il sequestro del ramo dell’azienda che si occupava del centro, il quale dopo un periodo in amministrazione giudiziaria è stato affidato a un’altra società.

Cpr di via Corelli, il Comune di Milano fa un passo indietro: non sarà parte civile al processo

Le accuse nei confronti di Forlenza e Caruso sono di turbativa d’asta e fronde in pubbliche forniture per presunte irregolarità nell’aggiudicazione e nell’esecuzione dell’appalto bandito dalla Prefettura. Il primo ha chiesto di patteggiare a 1 anno e 8 mesi, mentre la seconda non ha scelto riti alternativi e affronterà il processo. Il giudice dell’udienza preliminare Fiorentini, però, ha ritenuto troppo bassa la pena proposta da Forlenza e ha rigettato la richiesta di patteggiamento.

Secondo il gup, infatti, nell’istanza non erano “giustificabili le attenuanti generiche” dato il “pericolo” che avevano vissuto “gli ospiti” e “la gravità della condotta“. Forlenza, inoltre, non avrebbe restituito il “profitto dei reati pur a fronte di ingenti somme” di cui si sarebbe appropriato, avrebbe usato “l’anziana madre” come “testa di legno” per nascondere “il suo ruolo” e, stando alle imputazioni, avrebbe truccato gare indette da altre prefetture. Rigettata anche la richiesta di patteggiamento per l’azienda Martinina srl. La società aveva proposto 15mila euro di sanzione con interdizione dal contrattare con la pubblica amministrazione per 20 mesi, ma anche in questo caso per il giudice la pena sarebbe troppo bassa.

Condividere.
Exit mobile version