Gli esseri umani hanno la tendenza a ricercare il macabro. Sono in aumento le ricerche sul cosiddetto “turismo oscuro”.
Campo di concentramento di Auschwitz Birkenau a Oswiecim (Polonia)
Per definizione il turismo oscuro è il turismo orientato verso destinazioni che hanno a che fare con la morte, con le tragedie, con la sofferenza. Può sembrare un concetto morboso e inquietante, eppure attrae moltissimo i viaggiatori: sono tanti quelli che scelgono le mete dei loro viaggi proprio studiandone il livello di “oscurità”. Non sono interessati alla gastronomia locale, alle spiagge da sogno, ai musei: cercano attrazioni (se così si possono chiamare) tetre, cupe, dark. C’è chi lo fa per interesse unicamente voyeristico, chi cerca risposte e approfondimento.
Che cos’è il turismo oscuro
L’espressione è stata coniato nel 1996 da J. John Lennon e Malcolm Foley, due membri della Glasgow Caledonian University. Peter Hohenhaus da tempo gestisce un sito esclusivamente dedicato al turismo oscuro, di cui è grande fan. La sua è una community per appassionati di questo specifico modo di viaggiare, orientato alla scoperta di luoghi che in qualche modo hanno a che fare con capitoli oscuri della storia del mondo, quelli che lui definisce i più interessanti. Nell’elenco di luoghi che ha visitato rientrano il museo di Hiroshima in Giappone, le catacombe di Parigi, il cimitero di Père Lachaise, il Muro di Berlino, il Memoriale dell’11 settembre a Ground Zero, forse il sito dark più visitato al mondo oggi. C’è da fare una precisazione, però: da esperto ed estimatore del settore Peter Hohenhaus sa benissimo che spesso il fenomeno viene relegato a qualcosa di morboso e inquietante. Per questo, sul suo sito, ha fatto chiarezza spiegando che ci sono diversi modi di intendere il dark tourism.
Campo di concentramento di Majdanek (Polonia)
A volte il collegamento con la morte è diretto, come nei mausolei dove ci sono cadaveri esposti al pubblico; altre volte è piuttosto indiretto, come nei siti di disastri naturali (come le eruzioni vulcaniche in Islanda o Hawaii). Alcuni siti vengono raggiunti per un fine puramente educativo. C’è poi chi ha effettivamente un interesse prettamente voyeuristico. A tal proposito Hohenhaus ha chiarito:
Perché duranti i viaggi in aereo ci fanno male le orecchie
Quest’ultimo è in realtà ben lungi dall’essere la regola, ma piuttosto l’eccezione. La maggior parte dei visitatori dei siti di dark tourism ci va semplicemente perché lo trova interessante e intrigante. Molti vengono per imparare qualcosa o per cercare di capire qualcosa con cui è difficile venire a patti. Alcuni potrebbero attribuirgli una profondità ancora più filosofica. Molte destinazioni costringono i visitatori a confrontarsi con i loro incubi.
Più facile è capire ciò che il turismo oscuro non è: non include elementi del turismo mainstream come prendere il sole sulle spiagge, fare surf o escursioni, frequentare gallerie d’arte o ristoranti tipici locali.
Berlin Wall Memorial, Berlino (Germania)
Chi è il dark tourist
Il dark tourist cerca di ampliare i propri orizzonti mentali, è affascinato dai lati più oscuri della realtà, in cui vede la possibilità di capire meglio il mondo. Il fatto di trovarsi fisicamente in un luogo di importanza storica (oscuro o meno) può rendere più consapevoli, su ciò che in quel posto è davvero accaduto. Ecco perché c’è un forte orientamento all’approfondimento, più che al voyerismo. Il dark tourist va ben oltre le destinazioni oscure per natura, come possono essere siti ormai noti come Chernobyl, Auschwitz o Pearl Harbor. La loro esperienza è orientata soprattutto alla scoperta di luoghi di nicchia, non ancora interessati da turismo di massa.
Campo di prigionia S-21 (Tuol Sleng), ora Genoside Museum, Phnom Penh (Cambogia)
Le 10 migliori destinazioni dark
- Auschwitz-Birkenau, Polonia
- Chernobyl e Pripyat, Ucraina
- Hiroshima e Nagasaki, Giappone
- Berlino, Germania
- Ruanda – Memoriali del genocidio di Murambi, Nyamata e Kigali
- Memoriale e Museo Nazionale dell’11 settembre ” Ground Zero”, New York (USA)
- Il Poligono, Semipalatinsk, ex campo di test nucleari dell’URSS (Kazakistan)
- Campi di sterminio di Tuol Sleng / S21 e Choeung Ek, Phnom Penh (Cambogia)
- Ex campo di concentramento / memoriale del campo di sterminio di Majdanek, vicino a Lublino (Polonia)
- Il relitto del Titanic
Ground Zero Memorial, Manhattan – New York (USA)
Perché il turismo oscuro piace
Gli esseri umani hanno la tendenza a ricercare il macabro. Philip Stone, direttore esecutivo dell’Institute for Dark Tourism Research presso l’University of Central Lancashire, ha dichiarato al Washington Post:
Penso che, per ragioni politiche o culturali, ci stiamo rivolgendo all’economia dei visitatori per ricordare aspetti della morte e del morire, del disastro. Siamo semplicemente affascinati culturalmente dal lato oscuro della storia; la maggior parte della storia è oscura. Penso che quando andiamo in questi luoghi, non vediamo estranei, ma spesso vediamo noi stessi e forse cosa potremmo fare in quelle circostanze.