Tra i nuovi emendamenti dei relatori alla manovra spunta una norma che equipara gli stipendi tra ministri eletti da parlamentari e ministri che, invece, non lo sono.
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Nella lista delle nuove proposte di modifica della legge di Bilancio, depositate questa sera, ce ne è una che aumenta gli stipendi ai ministri non eletti.
Oltre alla norma anti-Renzi, che prevede il divieto di compenso da Stati esteri per componenti del governo e parlamentari, nell’emendamento dei relatori alla manovra, arriva la proposta che equipara gli stipendi tra ministri eletti da parlamentari e ministri che, invece, non lo sono. L’ipotesi era circolata giù questa mattina e ora è nel testo della proposta di modifica alla manovra 2025.
Nel testo si specifica che ai membri del governo che non sono parlamentari viene corrisposto “il trattamento economico complessivo” spettante a senatori e deputati. In questo modo, di fatto, ai ministri spetterebbe non più solo l’indennità (già uguale per tutti) ma anche le altre voci che compongono la retribuzione dei membri di Camera e Senato, come ad esempio la diaria o i rimborsi spese per l’esercizio del mandato.
Manovra, rispunta emendamento anti-Renzi: stop ai compensi da Stati esteri per parlamentari e governo
Le reazioni
Mentre gli italiani faticano ad arrivare alla fine del mese, il Governo propone di aumentare lo stipendio ai ministri. È una vergogna”, ha scritto su X Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia viva.
“Invece di pensare a milioni di poveri che questo Natale saranno costretti ad andare in fila alla Caritas, o a milioni di lavoratori che non arrivano alla terza settimana del mese perché il governo ha detto No alla nostra proposta di aumentare gli stipendi con il salario minimo, o ai pensionati a cui il centrodestra aveva promesso di portare le pensioni minime a mille euro ma poi ha dato solo 1,80 euro in più, Meloni e soci pensano a un emendamento per dare più soldi ai ministri che non sono parlamentari”, ha detto il deputato del M5s Leonardo Donno, in un video pubblicato sui social del Movimento. “La verità è che se ne fregano degli italiani in difficoltà e pensano ai loro privilegi. Non provino a portare questa porcata in commissione, faremo le barricate. Ci opporremo in ogni modo”.