I nuovi dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) rivelano che dal 2000 a oggi si sono evitati circa 2,2 miliardi di casi di malaria e 12,7 milioni di decessi, ma la malattia rimane una grave minaccia per la salute globale, in particolare nella regione africana.

Secondo l’ultimo rapporto mondiale sulla malaria dell’Oms, nel 2023 ci sono stati infatti 263 milioni di casi, cioè 11 milioni in più rispetto all’anno precedente, e quasi 600mila sono stati i decessi in tutto il mondo.

«Nessuno dovrebbe morire di malaria, eppure la malattia continua a danneggiare in modo sproporzionato le persone che vivono nella regione africana, in particolare i bambini piccoli e le donne incinte» ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms.

Sono sostanzialmente tre le ragioni che che ostacolano gli sforzi di contenimento dell’infezione: la crescente resistenza ai farmaci e agli insetticidi, la crisi climatica che aumentando i tassi di eventi meteorologici estremi causa inondazioni, creando terreno fertile per le zanzare e interrompendo l’accesso all’assistenza sanitaria, ma anche i finanziamenti rimangono inadeguati per invertire la tendenza. Nel 2023, il finanziamento totale ha raggiunto una stima di 4 miliardi di dollari, ben al di sotto dell’obiettivo dell’anno di 8,3 miliardi di dollari fissato dalla strategia tecnica globale. Questo ha portato a gravi lacune nella copertura delle zanzariere trattate con insetticidi, dei medicinali e di altri strumenti salvavita, in particolare per le persone più vulnerabili alla malattia, come i bambini di età inferiore ai 5 anni, le popolazioni indigene, le persone con disabilità o che vivono in aree remote con accesso limitato all’assistenza sanitaria. Solo la metà delle persone a rischio di malaria nell’Africa sub-sahariana ha dormito sotto zanzariere trattate con insetticidi e solo il 45% delle donne incinte nella regione ha ricevuto le tre dosi raccomandate di terapia preventiva contro la malaria.

«Ora un pacchetto ampliato di strumenti salvavita offre una migliore protezione contro la malattia, ma sono necessari investimenti e azioni intensificate nei paesi africani per frenare la minaccia» ha dichiarato Tedros.

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