Era stato eletto appena a giugno, meno di due mesi fa. Ora il sindaco di Taranto Piero Bitetti, di centrosinistra, rassegna le dimissioni “con effetto immediato”.
La situazione è precipitata al termine di una tesa assemblea con associazioni ambientaliste e comitati cittadini sulla questione dell’ex Ilva. Un incontro con momenti di tensione nel corso del quale Bitetti è stato contestato – secondo alcune fonti, anche duramente: i partecipanti avrebbero di fatto occupato Palazzo di Città impedendo al sindaco di uscire, mentre nella piazza di fronte al Comune manifestavano i cittadini contrari all’intesa. Gli slogan contro l’accordo sull’ex Ilva hanno preso di mira anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
Nella lettera di dimissioni depositata all’Ufficio protocollo, il primo cittadino denuncia dunque una condizione di “inagibilità politica“.
L’incontro con movimenti e associazioni era in vista del Consiglio comunale monotematico del 30 luglio chiamato a discutere proprio dell’accordo sulla decarbonizzazione proposto dal governo e del vertice del giorno dopo, 31 luglio, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
La decisione non è comunque ancora irrevocabile: Bitetti ha 20 giorni per ritirare le dimissioni.
contestazioni al sindaco di Taranto Piero Bitetti (Ansa)
“Sindaco, difenda la vita”. Era questo in sintesi il messaggio lanciato da comitati e associazioni che nel pomeriggio avevano partecipato all’incontro convocato dal sindaco Bitetti e dall’assessora all’Ambiente Fulvia Gravame in vista del Consiglio comunale del 30 luglio sulla decarbonizzazione proposto dal governo.
“Abbiamo incontrato i sindacati metalmeccanici – aveva spiegato il primo cittadino – e ci è stato chiesto un ulteriore confronto con le associazioni ambientaliste che abbiamo voluto organizzare per illustrare lo stato dell’arte e soprattutto ascoltare le loro istanze. Dall’ascolto si acquisiscono sempre elementi nuovi e proposte. Credo che sia importante ascoltare la città e quello che stiamo facendo dal 17 giugno, giorno della mia proclamazione”.
Bitetti ha ricordato che la prima bozza di accordo di programma fu inviata ed esaminata il 18 giugno: “Ci si chiedeva di approvarla entro 48 ore – ha rilevato – ed oggi siamo ancora qui ad ascoltare il territorio ma soprattutto a difenderlo con determinazione. Abbiamo detto che quel periodo di 13 anni proposto, legato alla decarbonizzazione, era troppo lungo e quindi bisognava andare in direzione più rispettosa del territorio. Abbiamo messo insieme professionisti del settore per capire come affrontare al meglio l’argomento. Sarà il consiglio comunale ad esprimersi su quello che deve essere il futuro della città”.
Il confronto con le associazioni si era aperto con un intervento di Annamaria Moschetti dell’associazione culturale Pediatri. “Noi – ha riferito – abbiamo raccolto negli anni ininterrottamente dati sanitari ed ora emergono dati su patologie di natura neurologica con eccessi di disturbi dello spettro autistico del 50% rispetto alla provincia, mentre altri studi documentano disturbi del neurosviluppo. Il principio di precauzione impone di interrompere l’esposizione senza cercare l’ultimo studio scientifico”.
Il confronto fin qui era sul piano della normale dialettica amministrativa nel confronto aperto con cittadini e movimenti. Ma a quanto pare è degenerato, se la decisione delle dimissioni è motivata da “inagibilità politica” – e se qualcuno dei presenti parla di “minacce” dirette al sindaco.
Contestazioni al sindaco di Taranto Piero Bitetti (Ansa)