Una quarantina di minuti segnati dalla “battaglia” – tra ironia e battute – ingaggiata col suo intervistatore, il direttore di Libero Mario Sechi, che difende a spada tratta il lavoro dell’esecutivo di cui è stato anche portavoce per qualche mese.
Giuseppe Conte precisa subito di “conoscere le regole di ingaggio” di Atreju, che non contemplano contestazioni agli ospiti, come viene ripetuto a ogni panel. “Sentitevi liberi, è giusto che possiate manifestare anche il dissenso”, esordisce il presidente del M5s, unico leader di partito ospitato alla kermesse, rivolgendosi al popolo della festa di FdI, prima di iniziare un’intervista che per buona parte ha avuto come oggetto il Pd. O meglio, il rapporto fra il Movimento e il partito di Elly Schlein. Fa sorridere il pubblico il “è complesso, ve lo sintetizzo” in risposta alla domanda se “Conte è di sinistra”. E il passaggio sul no all’antifascismo come unico motivo per cui combattere il governo viene ben accolto dalla platea.
Qualche critica l’ex premier l’ha incassata prima di arrivare al Circo Massimo, quando si è affacciato al corteo contro il ddl Sicurezza e un piccolo gruppo di manifestanti gli ha rinfacciato il passato: “Ci siete stati anche voi al governo con Salvini”.
Un’alleanza a destra da non ripetere. “No, vi dico la verità. Una cosa è la prospettiva conservatrice, che io rispetto. Un’altra cosa sono le derive reazionarie“, ha risposto a Sechi, che misurando le reazioni del pubblico, non certo calde ma a tratti neanche gelide, alla fine ha scherzato: “Lei ha sfiorato l’iscrizione a FdI in diversi passaggi…”.
Qualche fischio alla fine è arrivato e Conte non puntava a evitarli. Ma certo, se sono stati “di più gli applausi, mi preoccupo…” scherza lasciando l’arena, dove già si era presentato nel 2019 e nel 2021.
Lavoro: “Il governo si vanta ma nei dati ci sono anche i cassintegrati, l’Italia è ferma”
“Capisco che il governo si vanta del record assoluto per quanto riguarda i numeri degli occupati, ma andiamoli a vedere: in quei dati oggi ci sono anche i cassaintegrati che fino a 3 mesi sono considerati in quella platea. Nei primi nove mesi la cassa integrazione è aumentata del 23%. Io se fossi il presidente del Consiglio mi preoccuperei per i dati tendenziali, l’Italia è ferma”.
Pnrr: “Se 209 miliardi erano di debito non dovevate toccarli”
“Politico, che è una testata europea molto accreditata, riconosce a Meloni che è la leader più potente. Attenzione, se ora Meloni viene classificata come leader più stabile e potente, io mi aspetto che, di fronte alle difficoltà di Scholz e Macron, che ne sta inanellando una peggio dell’altra, l’Italia ne approfitti. Questa congiuntura come la stai sfruttando? Perché hai sottoscritto il ‘pacco’ di stabilità? Io contesto che avete rinunciato a combattere”.
“Ma lei ha fatto i patti con Juncker”, dice Sechi. “Ho portato a casa 209 miliardi”, replica l’ex premier. “Sì, ma di debito”, aggiunge ancora il giornalista. “Allora non dovevate toccarli. Gli unici cantieri che sono in giro sono quei 209 miliardi”.
“Se fossi elettore FdI deluso dalle piroette di Meloni”
“Rispetto agli impegni assunti da FdI in campagna elettorale, io se fossi un elettore rimarrei molto deluso per le tante piroette e tante giravolte. Come leader di un’altra forza politica dico che ci sono tante cose che non vanno, se giriamo il territorio c’è una situazione drammatica per le imprese e le famiglie su sanità, scuola. Far finta che va tutto bene non è possibile”.
“Serve piano per l’automotive, non missili a Kiev”
“In Ue stanno lavorando per un fondo straordinario da 500 miliardi per le spese militari, per mandare carri armati e missili in Ucraina che non vuole più combattere. Noi abbiamo lanciato un piano: mettiamone 200 sulla filiera dell’automotive europee, gli altri per altre filiere che verranno distrutte da Ia e robotica”.
A FdI: “Vi state intestando anche voi lo scempio Salva Milano”
“Perché state sottoscrivendo il piano Salva Milano” per “speculatori ed affaristi? Perché vi state intestando anche voi questo scempio”, è un “Affossa Italia”. Il M5s sul Salva Milano ha in diverse occasioni puntato il dito contro il Pd.
“Non saremo mai il cespuglio e il junior partner di alcuna forza politica”
La segretaria del Pd Schlein ha spronato oggi i papabili futuri alleati a non sprecare tempo, “non possiamo passare quest’anno a farci ognuno gli affari propri e rinviare al prossimo anno quel lavoro di ascolto per costruire un’alternativa alle destre”. E invita sia il suo stesso partito sia le altre forze di opposizione a coltivare “terreni comuni” senza issare “recinti”.
All’appello, però, Conte replica ribadendo l’ambizione del Movimento di essere “indipendente”: “I pentastellati non saranno mai il cespuglio e il junior partner di nessuna forza politica. Anche prima della Costituente l’ho sempre detto, noi non siamo per un’alleanza strutturale e organica ad esempio con il Pd, perché questo snaturerebbe le nostre battaglie. Noi vogliamo fare il nostro percorso”.
Caso Ruffini: “La sensazione è che sia un’operazione a tavolino del Pd”
“Non so se Ruffini è cattolico, lo conosco come direttore dell’Agenzia delle Entrate, come tecnico. Cosa penso della questione del centro di cui si parla? Noi in questo momento ci siamo completamente rinnovati. Ora il fatto che si parli sui giornali e vengano costruite delle opere di ingegneria a tavolino di nuove forze politiche, ci sta. È la concorrenza. Vedremo cosa ne nascerà. Ho letto di Ruffini, io lo conosco come tecnico, bravo fiscalista e tributarista. Se domattina nasce qualcosa e prendono i voti, è la legge della competizione. Diciamo che la sensazione è che sia una di quelle operazioni nate a tavolino dal Pd, che non solo pensa per sé ma pensa di avere anche tante forze intorno, dire cespuglietti è brutto, per poter costruire il senso di una coralità con tanti corollari intorno”.
Ucraina: “L’Italia sia protagonista di una svolta per la pace”
“Rimasi colpito dalla conversazione di Meloni coi comici russi quando disse ‘ho un progetto per una svolta per la pace che al momento giusto tirerò fuori’: l’Italia dovrebbe essere protagonista della svolta, se la dovrebbe intestare”.
“Non puoi perseguire la vittoria dell’Ucraina sulla Russia, non è nell’interesse nazionale, solo la Nato è rimasta a volerlo, Zelensky non lo vuole più, si sono stancati, la Nato vuole proseguire ma noi che abbiamo avuto il caro bollette perché non ci intestiamo la svolta anziché unirci al coro per andare a cazziare la telefonata di Scholz a Putin?”.
“Con Xi non parlavamo di cose minute come mascherine”
All’epoca del Covid con Xi Jinping vi chiamavate per parlare delle mascherine? Ci sono stati contatti, “certo non ci mettevamo a parlare di cose così minute”, in quel periodo “tutti hanno dimostrato grande solidarietà per l’Italia”.