L’appello è a fare presto. Perché i rincari dei trasporti, legati alla direttiva europea sulle emissioni, rischiano di danneggiare le imprese che operano in Sardegna. A lanciarlo è Confindustria Sardegna che chiede alla Regione, in occasione dell’imminente incontro con i rappresentanti della Commissione Europea a Bruxelles, di «rappresentare la gravissima situazione determinata dagli effetti della Direttiva ETS (Emissioni Trading System) sul trasporto marittimo per le imprese della Sardegna».
La tassazione sulle emissioni delle navi
Al centro c’è il provvedimento entrato in vigore il primo gennaio dello scorso anno, che prevede un meccanismo di tassazione progressiva sulle emissioni prodotte dalle navi. Norma che ha «un impatto particolarmente grave per un territorio insulare come la Sardegna, privo di alternative al trasporto marittimo». Non solo, dal 1 luglio, come sottolineano da Confindustria «saranno applicati ulteriori rincari tariffari, che si sommano a quelli già previsti nei mesi scorsi, generando una spirale di aumenti che sta mettendo fuori mercato interi comparti strategici della Sardegna». A pagare prezzo più caro sarà il settore manifatturiero, l’agroalimentare, il chimico e il lapideo.
L’appello di Confindustria
Per Andrea Porcu, direttore generale di Confindustria Sardegna, la situazione è «ormai insostenibile». «Le imprese sarde stanno pagando un prezzo altissimo per una normativa che – argomenta – pur perseguendo un obiettivo condivisibile come la sostenibilità ambientale, si sta traducendo in un effetto distorsivo, che colpisce in modo sproporzionato il nostro tessuto produttivo».
L’associazione degli industriali ha anche predisposto uno studio da cui emerge che l’applicazione della Direttiva ETS, sommata ai nuovi oneri legati al “Fuel EU Maritime”, «ha determinato in alcuni casi aumenti fino al 30% del costo complessivo del trasporto marittimo».
«Servono soluzioni urgenti»
«Chiediamo che vengano urgentemente individuate soluzioni strutturate e misure compensative che – argomenta Porcu -, nel rispetto del principio di insularità riconosciuto, garantiscano una reale continuità territoriale delle merci da e per la Sardegna».