Alla fine del prossimo anno le assemblee per il via libera, entro la primavera del 2027 la nascita del nuovo soggetto. Dopo sei anni di assemblee congiunte, le Confindustrie di Como e Lecco-Sondrio finalizzano il proprio percorso di avvicinamento con l’annuncio del progetto di fusione tra le rispettive territoriali. A spiegarlo è Marco Campanari, presidente di Confindustria Lecco-Sondrio, al termine del suo intervento in occasione dell’assemble annuale.

«Sono due territori ricchi di specificità ma anche di punti di contatto e coosione – spiega Campanari – così come speculari sono le nostre associazioni. Condividiamo inoltre la cultura del lavoro, la tensione verso l’imprenditorialità, il tessuto di Pmi. Così, dopo tanti progetti congiunti ci siamo detti che c’era l’opportunità di fare un passo in più, per far nascere una delle prime associazioni del nostro sistema associativo».

«E’ la strada giusta – ha commentato il presidente di Confindustria Emanuele Orsini – perché uniti si è più forti, mettere insieme le professionalità di qquesti due territori è la cosa più bella».

Area di grande forza manifatturiera quella coinvolta dall’operazione, come testimoniato dallo studio Teha commissionato non a caso congiuntamente dalle due territoriali. Con la presenza di 80mila imprese, capaci di generare nove miliardi di euro di valore aggiunto manifatturiero e oltre 13 miliardi di export. Grazie a specializzazioni incardinate su più filiere: dalla metallurgia (4,2 miliardi di Euro di fatturato), alla meccatronica (oltre 4.400 imprese), dal tessile-moda (2,1 miliardi di Euro di fatturato, per il 20% riconducibile alla produzione serica), all’arredo, (25% delle imprese attive in Lombardia nella fabbricazione di mobili), per arrivare all’agroalimentare (1 miliardo di export, pari al 9,7% del totale regionale, con un ruolo di traino della Valtellina) e al turismo (7,3 milioni di presenze).

«I temi posti dalle necessità dello sviluppo – spiega Gianluca Brenna, presidente di Confindustria Como – richiedono risorse ingenti ma riteniamo che insieme si possano affrontare gli interventi necessari: l’essere insieme da questo punto di vista è estremamente importante. Ad esempio creando un manufacturing innovation hub per mettere in contatto le imprese con il mondo della ricerca e dell’universitè, o ancora sviluppando una strategia di attrazione dei talenti, anche attraverso un welfare territoriale mirato».

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