Rita Fatiguso

L’impatto del regime di controllo delle esportazioni cinesi si sta rivelando molto pesante per le aziende straniere attive in Cina o che fanno affari con la Cina.

La Camera di commercio europea ha condotto un’indagine flash dal 6 al 24 novembre alla quale hanno risposto in 131, un campione di aziende significativo per capire l’impatto delle misure adottate il 9 ottobre 2025, quando il ministero del Commercio cinese ha annunciato un’espansione del regime di controllo, includendo anche la tecnologia delle batterie al litio, le attrezzature per la lavorazione delle terre rare, oltre a dispositivi che contengono tecnologia cinese ad alto valore aggiunto.

La maggioranza degli intervistati ha indicato che erano già stati o si aspettavano di essere toccati dalle misure di controllo delle esportazioni cinesi. Che si tradurranno, in realtà, in costi aggiuntivi pari al 20% del ricavo lordo globale per il 2025. I tempi di consegna delle merci sono stati interrotti, con il 40% degli intervistati che ha dichiarato che i processi di approvazione del controllo delle esportazioni hanno aggiunto oltre due mesi ai tempi normali di consegna. Una percentuale discreta (38%) si aspetta interruzioni significative nelle catene di approvvigionamento, o interruzioni di produzione o rallentamenti, se tutti i controlli sulle esportazioni annunciati dalla Cina saranno pienamente attuati, comprese le misure annunciate il 9 ottobre.

Il 40% degli intervistati ha dichiarato che il processo della licenza di esportazione del ministero del Commercio ha addirittura superato i 45 giorni stabiliti. Il 43% non ha ancora preso una decisione su come rispondere ai controlli, mentre il 36% intende collaborare con i fornitori per sviluppare maggiori capacità all’estero.

Condividere.
Exit mobile version