I sindacati della chimica e della farmaceutica hanno presentato la piattaforma per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro che scadrà il 30 giugno. Chiedono un aumento complessivo di 305 euro, il riconoscimento della centralità della formazione e di individuare modalità per la riduzione oraria, grazie anche alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dagli strumenti digitali, incluso lo smart working.
La piattaforma
Premesso che nel settore le relazioni industriali sono all’insegna del dialogo continuo e del cantiere sempre aperto, vi è comunque la prassi di arrivare a presentare una piattaforma sindacale rivendicativa dove per la prossima tornata i capitoli più importanti sono le relazioni industriali, la formazione continua, la partecipazione dei lavoratori, la salute sicurezza e ambiente, l’intelligenza artificiale e i contenuti normativi della proposta sindacale. La piattaforma adesso verrà discussa nelle assemblee dei lavoratori per arrivare al varo definitivo entro il 31 marzo e poterla così inviare alle controparti datoriali, Federchimica e Farmindustria.
L’aumento complessivo di 305 euro
I sindacati nel loro documento spiegano che nonostante le sfide macroeconomiche e geopolitiche, l’industria chimica italiana rimane strategica per i settori industriali del Paese e protagonista sullo scenario europeo. «Dopo gli interventi di modifica delle tranche nell’attuale decorrenza contrattuale, anticipandole di 6 mesi nel 2024, dovuti alla necessità di recuperare il delta inflativo degli scorsi anni, insieme al previsionale e ai costi determinati dalle nostre richieste, la cifra indicata è di 305 euro complessivi al livello di riferimento D1», scrivono Filctem, Femca e Uiltec.
Lo sviluppo delle competenze
Tra i temi che verranno affrontati la formazione continua assume un forte rilievo: viene considerata infatti essenziale per adattarsi alle nuove tecnologie e a politiche di sostenibilità. Vi sarà un focus specifico sullo sviluppo delle competenze. A questo contribuirà «l’analisi della transizione digitale ed ecologica ha l’obiettivo di identificare le nuove competenze necessarie e i cambiamenti nei ruoli organizzativi», dicono i sindacati a cui non sfugge l’ondata di cambiamenti portati dall’intelligenza artificiale che sta creando nuove opportunità professionali, ma presenta anche sfide etiche e sociali come la privacy dei dati e il bias algoritmico. Su Sicurezza, salute e ambiente vi è invece la richiesta di promuovere la partecipazione dei lavoratori alla costruzione quotidiana della salute e sicurezza in azienda.
La flessibilità e il welfare
Per i sindacati assumerà rilievo anche la flessibilità: nel settore chimico-farmaceutico, il 96% degli occupati ha un contratto a tempo indeterminato. Tuttavia, dicono i sindacati, è necessario garantire migliori comportamenti nell’utilizzo dei contratti atipici e mantenere le condizioni di indirizzo alla “buona occupazione. Nella loro piattaforma i sindacati chiedono l’implementazione di misure specifiche attraverso un capitolo dedicato e opportune linee guida e un consolidamento del welfare contrattuale, migliorando gli strumenti esistenti e adeguandoli alle nuove necessità e mantenendo una logica integrativa dell’azione del servizio pubblico. Filctem, Femca e Uiltec, in una nota, spiegano che «contrariamente al rinnovo del 2022, non ci troviamo in una congiuntura favorevole, poiché il costo dell’energia e la competitività delle produzioni asiatiche tengono sotto pressione la filiera. La Chimica e la filiera farmaceutica godono del primato europeo e vanno salvaguardate. Riteniamo ci siano tutti presupposti per rinnovare e innovare il contratto in scadenza il prossimo giugno».