Chiara Appendino, ex sindaca di Torino, evoca le dimissioni dalla carica di vicepresidente del Movimento 5 Stelle per chiedere un cambio di “postura” su temi e alleanze dopo i non lusinghieri risultati delle ultime regionali. Ma il leader M5S, Giuseppe Conte, minimizza, affermando di non aver ricevuto dimissioni e tira dritto sulla scorta del mandato ricevuto dagli iscritti che indica il Movimento come “forza progressista indipendente”.
Ieri sera l’intervento di Appendino nella riunione dei gruppi parlamentari
Il caso sarebbe emerso alla riunione congiunta dei gruppi parlamentari di Camera e Senato, tenutasi ieri sera. Appendino – come riportano alcune fonti parlamentari – ha messo sul piatto le dimissioni dalla carica di vicepresidente per invitare tutti a fare autocritica e a non usare ancora lo scarso radicamento sul territorio come giustificazione per i deludenti risultati ottenuti alle regionali. Secondo le stesse fonti, la vicepresidente avrebbe posto un nodo legato al coraggio e alla radicalità dei temi politici, necessari per intercettare la vasta astensione, sollevando anche la questione della postura all’interno delle alleanze ed evidenziando il rischio di snaturare il Movimento per portare acqua al mulino di forze distanti dai Cinque stelle per valori e priorità.
Conte: “Nessun annuncio di dimissioni, siamo tutti in scadenza”
Oggi arriva la risposta di Conte, che racconta: “Ieri abbiamo fatto, come spesso accade, un confronto in congiunta, non c’è stato nessun annuncio di dimissioni e io non ho ricevuto nulla. Permettetemi pure di dire che sono il presidente che ha nominato la vicepresidente: credo che, se ci fossero dimissioni, sarebbero arrivate prima a me. Non sono arrivate e poi in questo contesto non avrebbe neppure nessuna logica, perché tenete conto che io devo andare in votazione per quanto riguarda il rinnovo della presidenza; quindi siamo tutti in scadenza e scadono automaticamente anche i vicepresidenti”.
Schiacciamento sul Pd? Conte: “Il M5s è una forza progressista indipendente”
Quanto all’invito a evitare uno schiacciamento sul Pd, il presidente M5S assicura: “È quello che stiamo facendo, in ossequio a quello che è stato ‘Nova’, il processo costituente che ha autodefinito il Movimento 5 Stelle come una forza progressista indipendente”. Quindi, con gli alleati “si va solo se ci sono programmi chiari, concordati per iscritto, dove ovviamente i nostri obiettivi strategici sono condivisi: questo è stato fatto sin qui e noi siamo assolutamente tutti legati a quello che è stato il processo costituente, il mandato che abbiamo ricevuto”.
Silvestri: “Niente di quanto già non sapessi sulla sensibilità di Appendino”
“Un’assemblea bella, corretta che denota un grande segnale di vita e vitalità del Movimento 5 stelle”: Francesco Silvestri parla così dell’assemblea dei parlamentari M5s che si è svolta ieri in serata. Un appuntamento mensile, consueto. Stavolta scaldato però dalle riflessioni dopo una prima tornata di regionali non brillante per il Movimento. “Ognuno di noi ha tirato le sue riflessioni, Chiara ha fatto un suo intervento, anche politico, che non mi ha aggiunto nulla rispetto a quello che sapevo sulla sua sensibilità” spiega l’ex capogruppo alla Camera. “Certe volte si paga un po’ il prezzo perché il tuo elettorato non capisce determinate cose, ma quello che ti toglie oggi, può rendertelo con gli interessi domani”. Specialmente perché “nel complesso, l’asse progressista può essere assolutamente un’alternativa valida al governo Meloni”.