Un ciuffetto della folta capigliatura dell’ex Pibe de Oro sarà battuto assieme ad altri cimeli appartenuti a sportivi. In lista c’è anche la maglia di Ronaldo il Fenomeno.

Cinquantamila euro per una ciocca di capelli di Maradona. È la cifra stimata per soddisfare feticismo da tifoso e mania di collezionismo. È la somma che, chi vorrà e potrà, dovrà sborsare il prossimo 15 giugno in occasione della reliquia messa all’incanto presso la casa Aguttes a Parigi.

La ciocca di capelli di Maradona all’asta assieme ad altri cimeli

Non sarà l’unico oggetto proposto, nella lista dell’evento sono presenti anche altri cimeli appartenuti ad altri sportivi, alcuni ancora in vita. È il caso di una delle racchette utilizzate dal tennista, Roger Federer, durante la finale di Wimbledon del 2005 o, ancora, della cintura di campione del mondo che il pugile Evander Holyfied ha esibito con orgoglio nel 1996. Tutti con una valutazione altissima e che nel raffronto con il ciuffo dell’ex Pibe de Oro (morto il 25 novembre di 4 anni fa) un po’ sfigurano quanto a quotazione economica.

Basta citare qualche esempio per avere contezza della sperequazione: la maglia indossata da Ronaldo il Fenomeno nella finale dei Mondiali 1998 contro la Francia potrebbe essere battuta tra i 40mila e gli 80 mila euro, a una differenza di poco superiore rispetto al riccioletto del campione argentino.

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Anche questo fa parte dell’alone di fascinazione che c’è intorno al mito di D1os che resiste al tempo e contribuisce a rendere preziosi tutti gli oggetti che hanno fatto parte del suo mondo: 2 milioni di dollari – tanto per citare un altro esempio – è la quotazione della casacca della mano de dios con l’Inghilterra. A possederla è Steve Hodge, l’ex giocatore di Tre Leoni che il 22 giugno 1986 riuscì a prenderla.

Come si verifica l’autenticità di quel cimelio

La domanda sorge spontanea è sostanzialmente una: ma quella ciocca è davvero appartenuta alla stella dell’Albiceleste? Ángel de Torres, specialista delle aste di Aletheia Subastas, è stato interpellato dai media iberici (eldesmarque.com) per commentare la vicenda: ha espresso perplessità parlando di “mitomania” (definendo così l’interesse morboso verso l’ex giocatore) e ha anche spiegato come si fa a verificare l’autenticità dell’oggetto messo all’asta. “Ci sono analisi scientifiche che possono confermarla”.

A Napoli la storia del capello di Diego in un’edicola votiva

Molto meno scientifica e molto più da malia popolare è la narrazione che c’è intorno al capello di Diego, conservato sotto vetro in un’edicola votiva che si trova nel capoluogo partenopeo a metà del percorso di Spaccanapoli.

Quel luogo, oltre a essere considerato una tappa per alimentare il culto dell’ex campione, è divenuto anche una meta di pellegrinaggio per turisti e curiosi che passano lì davanti e si soffermano a osservare, leggere la storia di quella traccia terrena lasciata da colui che, in particolare per i napoletani e per gli argentini, è considerato un dio del pallone.

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