Tra i beneficiari del nuovo emendamento alla manovra, che aumenta gli stipendi ai ministri non eletti, equiparandoli a quelli che sono anche parlamentari, ci sono 8 ministri, più altri 9 membri del governo Meloni, tra viceministri e sottosegretari. Vediamo chi sono i destinatari della misura.
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Stipendi più alti con la manovra 2025 per i ministri che non sono anche parlamentari. Lo prevede un emendamento dei relatori, che equipara il compenso dei ministri non parlamentari a quelli che invece erano già deputati e senatori, quando sono stati nominati. L’intervento, che costa 1,3 milioni di euro, coinvolge anche viceministri e sottosegretari.
L’incremento sarà di circa 5mila euro al mese in più per 17 tra i componenti ‘tecnici’ del governo Meloni: 8 ministri più altri 9 tra viceministri e sottosegretari. Al momento i ministri non eletti percepiscono soltanto lo stipendio base di circa 5mila euro netti(10mila euro lordi), più la di 3.500 euro (rimborso spese di soggiorno, che va anche ai ministri già residenti nella capitale e che però si perdono se si resta fuori Roma più di 15 giorni al mese). A questi si aggiungerebbero gli ulteriori rimborsi spese al momento riservati ai soli parlamentari, e cioè 3.690 euro ‘per l’esercizio del mandato’, un rimborso tra i 1.100 e i 1.300 euro al mese per le spese di viaggio, e 1200 euro l’anno per le spese telefoniche: in totale, circa 5.000 euro in più.
Le opposizioni sul piede di guerra: “È un salario massimo”
Per le opposizioni la misura è un “salario massimo” per i componenti del governo, come lo hanno ribattezzato il leader M5s Giuseppe Conte e la segretaria del Pd Elly Schlein. Per stemperare le polemiche, il ministro della Difesa Crosetto, che è tra coloro che beneficerebbero della misura, propone di far scattare la norma dal prossimo governo: “Siccome non ci servono inutili polemiche pretestuose per smorzarle basta prevedere che non valga per gli attuali membri del Governo non parlamentari ma solo per i ministri dei futuri Governi”, ha scrittto su X l’esponente di Fdi.
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Chi sono i ministri che avranno un aumento dello stipendio con la legge di Bilancio
Se l’emendamento dovesse passare, da gennaio alcuni ministri vedrebbero la loro indennità netta praticamente raddoppiata. I ministri ‘tecnici’ interessati dall’aumento sono: il ministro dello Sporto Andrea Abodi, la ministra del Lavoro Marina Calderone, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, la ministra della Disabilità Alessandra Locatelli, il ministro della Salute Orazio Schillaci.
Tra i destinatari della misura ci sono anche vicemiministri e sottosegretari del governo Meloni: Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giuseppina Castiello, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Giorgio Silli e Maria Tripodi, sottosegretari agli Affari Esteri, Matteo Perego di Cremnago, sottosegretario alla Difesa, Sandra Savino, sottosegretaria all’Economia, Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e Made in Italy, Fausta Bergamotto, sottosegretaria del Mimit, Luigi D’Eramo, sottosegretario all’Agricoltura, Claudio Barbaro, sottosegretario all’Ambiente.