Sul caso del mancato “arresto e  consegna” del generale libico Almasri, accusato di crimini di guerra, omicidi, torture e stupri, la Corte Penale Internazionale rileva “che l’Italia non abbia ottemperato agli obblighi  internazionali assunti”, e “rinvia la sua decisione” in merito  “all’Assemblea degli Stati membri o al Consiglio di sicurezza delle  Nazioni Unite”. E’ quanto stabilito dalla Camera preliminare I della  Corte penale internazionale (Cpi), in un documento in cui si “invita  l’Italia a fornire entro il 31 ottobre informazioni su eventuali  procedimenti interni rilevanti per il presente caso e un’indicazione  dell‘impatto che tali procedimenti potrebbero avere sulla futura cooperazione dell’Italia con la Corte nell’esecuzione delle richieste  di cooperazione per l’arresto e la consegna di indagati”.

La vicenda: arrestato e poi rimpatriato

Il generale libico venne arrestato il 19 gennaio scorso a Torino e rimpatriato in Libia due giorni dopo nonostante su di lui pendesse un mandato della Corte penale internazionale per crimini di guerra. Il Tribunale dei Ministri aveva chiesto l’autorizzazione a procedere contro il sottosegretario Alfredo Mantovano e i ministri della Giustizia e dell’Interno, Nordio e Piantedosi, ipotizzando a vario titolo i reati di omissione di atti d’ufficio, concorso in favoreggiamento e peculato. Ma la Camera ha respinto la richiesta.

Libia: media, Almasri rimosso da incarico polizia 

Intanto, in Libia Osama Najim Almasri sarebbe stato rimosso dall’incarico nella polizia giudiziaria per decisione del maggiore generale Abdel Fattah Deboub, che ha nominato il maggiore generale Suleiman Ajaj come suo successore per la gestione delle operazioni e della sicurezza giudiziaria. Lo riporta il sito libico Almasdar media sulla sua pagina Facebook, citando fonti proprie. Lo stesso sito lo scorso 22 agosto aveva pubblicato un video in cui si vedeva un uomo, identificato come Almasri, gettare a terra un altro uomo per poi colpirlo con calci e pugni tra i passanti mentre il traffico continuava a scorrergli accanto.

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