Come dimenticare il “No, non mi disturba affatto” di Carlo Verdone, alias Raniero, che, in “Viaggi di nozze”, risponde al telefono per prescrivere medicine mentre convola a nozze?

 

 

E le tante scene in cui fa riferimenti a farmaci o malattie? 

La sua passione per la medicina oggi ha trovato un importante riconoscimento: in occasione del congresso della Società Italiana di Chirurgia (SIC), il regista e attore romano ha ricevuto, a Bari, la Laurea honoris causa in Medicina e Chirurgia “per il suo contributo alla divulgazione scientifica attraverso il cinema”.

A conferirgliela è stato il rettore dell’Università di Bari “Aldo Moro”, Roberto Belotti, nel corso di una cerimonia gremita di medici, studenti e appassionati di cinema. 

Già nel lontano “7 chili in 7 giorni”, Verdone vestiva i panni di un medico alle prese con una clinica dimagrante fuori dagli schemi, e poi i personaggi sono stati tanti: dal pediatra di “Manuale d’amore” al dentista di “Italians”, fino al chirurgo protagonista di Si vive una volta sola, tanto in gamba come medico e tanto inaffidabile nella vita privata.

Sì, forse un medico mancato, ma un attore recuperato – ha sorriso Verdone, parlando con i giornalisti a margine della cerimonia -. Forse mia madre avrebbe avuto piacere che avessi fatto il medico, poi ha visto i miei primi spettacoli teatrali, ha detto ‘forse la carriera tua è quella”.

Osservo le persone, studio i loro caratteri, fragilità, tic e difetti. Ho anche iniziato a studiare privatamente medicina la sera, sugli atti dei congressi che alcuni miei medici mi riportavano. Ero molto interessato e mi sono appassionato. Alla fine il lavoro del medico non è tanto distante da quello che faccio io: certamente il medico è più importante, salva le vite; io no, ma posso curare l’umore, che è una cosa molto importante. Diciamo che sono un antidepressivo vivo privo di effetti collaterali, ha detto Verdone a margine della cerimonia.

Alla domanda su quale medicina prescriverebbe al nostro tempo, Verdone ha risposto: “Una medicina che non si può dare: il buon senso“.

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