Tifosi del Milan (Ansa/Matteo Bazzi)
Sono Leonardo Lesti e Rosario Ferracane i pm delle indagini, della terza sezione della Squadra mobile della questura di Milano, stesso pool di inquirenti che partendo dal tentato omicidio di Enzo Anghinelli del 12 aprile 2019 aveva portato giù ad arrestare il 17 dicembre 2021 Lucci per detenzione di droga. E ancora esattamente due settimane fa lo stesso quarantatreenne come presunto mandante di quell’agguato armato.
Hanno ricevuto il provvedimento cautelare del giudice anche Rosario Calabria, Yuri Trocino e Rosario Trimboli. Nel primo caso gli investigatori della Omicidi, diretti da Alfonso Iadevaia e guidati da Domenico Balsamo, erano arrivati a Lucci dopo l’invio da parte delle polizie di Francia, Olanda e Belgio delle chat criptate del sistema Encrochat. Come annota il gip di Milano, Fabrizio Filice, il leader degli ultrà rossoneri utilizzava la Curva Sud, come «un bacino importante da cui attingere per reclutare nuovi elementi da impiegare nelle attività illecite». Lo dimostra l’arresto in Francia di un corriere spagnolo.
Il capo ultrà, per mantenere aperto il canale di distribuzione dalla Spagna all’Italia avrebbe avvicinato e provato a “due autotrasportatori appartenenti alla tifoseria organizzata” del Milan. Al trasporto via terra il gruppo di Lucci – stando alle conversazione acquisite – “ha dimostrato di avere addirittura la disponibilità di aeromobili per importare la sostanza stupefacente direttamente dal Marocco, un elicottero Augusta in grado di caricare fino a 1000 kg di hashish a viaggio ed un più piccolo elicottero Robinson R44 Clipper Il in grado di trasportare fino a 350/400 kg di stupefacente”. Lucci, in 78 giorni di carcere, ha ricevuto quattro ordinanza di custodia cautelare, due per droga, una per tentato omicidio e quella per l’associazione per delinquere legata alla gestione illecita degli affari dello stadio.