Storie Web giovedì, Gennaio 16
Notiziario

La rivoluzione è partita ieri. Tutte le banche europee dovranno consentire ai propri clienti di ricevere un bonifico istantaneo che, come prevede il provvedimento di Bruxelles, avrà lo stesso costo di uno ordinario. Ma qual è la spesa che una banca oggi deve sostenere in media per questo tipo di strumento di pagamento? Secondo i dati Cetif, il Centro di ricerche dell’Università Cattolica, il costo medio in Italia sostenuto da un istituto di credito è di circa 35-40 centesimi mentre un bonifico ordinario costa 5 centesimi. «A tendere, nei prossimi due anni, stimiamo per gli istituti un calo dei costi per i bonifici istantanei – spiega Federico Rajola, direttore del Cetif – che si dovrebbe attestare così in una forchetta di 15-30 centesimi. Molto dipenderà dai volumi e dall’evoluzione del mercato. Attualmente i bonifici istantanei sono circa il 10% della massa totale di bonifici effettuati».

Se aumenteranno dunque gli utilizzatori dei nuovi strumenti di pagamento, ci sarà una conseguente discesa dei costi. «Gli ordinari, dieci anni fa – ricorda Rajola – costavano alle banche in media 36 centesimi. L’aumento dei volumi, la digitalizzazione e anche la maggior forza negoziale nei confronti dei circuiti esterni, ha consentito di abbassare notevolmente i costi». Nel 2023, soltanto l’11,4% degli italiani si è recato in filiale per fare un bonifico ordinario; oltre il 60% ha utilizzato una App e quasi il 26% l’homebanking.

Come tagliare subito i costi

Nel frattempo, però, le banche dovranno tenere in piedi due sistemi, spiega Rajola, uno per gli ordinari e uno per gli istantanei. Toccherà dunque accollarsi le spese per le nuove infrastrutture che, da normativa europea, dovranno essere sempre disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Non solo. Il provvedimento Ue stabilisce che il cliente, per l’istantaneo, dovrà appunto pagare la stessa tariffa dell’ordinario: per la banca vi sarà allora un mancato guadagno visto che (vedi tabella in pagina), mediamente per godere di maggior rapidità nei pagamenti i correntisti erano disposti a pagare commissioni più alte.

Ecco allora che alcune banche italiane hanno avviato con Cetif un’attività di ricerca per comprendere se è possibile ridurre ulteriormente i costi. «Proprio così – ribadisce Rajola –. Con alcuni istituti italiani stiamo per avviare in via sperimentale un’iniziativa che consentirà di utilizzare forme di pagamento alternative per ridurre i costi di infrastruttura dei bonifici». Le banche che stanno partecipando a tale sperimentazione sono pronte a partire. Vedremo gli sviluppi.

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