Mancano due settimane alla fine della maggior tutela per le bollette della luce. Dal 1° luglio, infatti, scatterà il servizio a tutele graduali, il meccanismo temporaneo messo a punto per agevolare la completa liberalizzazione del mercato elettrico e che andrà a scadenza nel 2027. Il passaggio al nuovo regime riguarderà, come noto, tutti i clienti non vulnerabili che, al 30 giugno, saranno ancora soggetti alla maggior tutela e non avranno scelto nel frattempo un operatore nel mercato libero. Per i vulnerabili – vale a dire over 75, percettori di bonus sociale per disagio economico o fisico, beneficiari della legge 104 sulle disabilità, e ancora utenti di isole minori non interconnesse o di strutture abitative d’emergenza – non cambia invece nulla e continueranno a essere forniti nello stesso servizio.

Il prezzo del servizio a tutele graduali

Ma cosa succede in termini di prezzi a chi transita nel nuovo regime? Sarà più o meno caro della maggior tutela? Il prezzo del servizio a tutele graduali sarà composto da una spesa per la materia energia, basata sui valori consuntivi del Pun (il prezzo unico nazionale) e nella quale sono inclusi i corrispettivi a copertura degli altri costi di approvvigionamento e commercializzazione. Il prezzo pagato dai clienti finali dipenderà però anche dal livello dei parametri offerti da ciascun esercente il servizio a tutele graduali in ciascuna area territoriale di assegnazione del servizio. I costi definitivi dunque si potranno conoscere solo quando il nuovo meccanismo andrà a regime.

Un risparmio di 100 euro annui con il nuovo regime

Per ora di certo che c’è rispetto agli attuali costi della maggior tutela il passaggio comporterà un risparmio annuo che il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, in una recente videointervista rilasciata a Il Sole 24Ore.com quantifica in circa 100 euro dopo aver ricordato che le condizioni economiche del Stg prevedono, come detto, due componenti di prezzo. «Una prima tessera a copertura dei costi di approvvigionamento di energia e un’altra (il cosiddetto parametro gamma) definita sulla base delle offerte formulate dagli operatori. Noi mettiamo mano alla prima componente, che vale 58 euro in maggior tutela e che ritoccheremo poiché il meccanismo del servizio è cambiato. Mentre non subirà particolari modifiche. l’altra componente, il parametro gamma, che attualmente risulta stimabile in -73 euro».

Le tariffe sul mercato libero

Quanto ai prezzi presenti sul mercato libero, secondo l’ultima rilevazione fatta dall’Autorità e i cui risultati sono stati riferiti da Besseghini in una delle ultime audizioni in Parlamento, nella seconda metà del 2023 il prezzo medio delle offerte sul libero mercato elettrico aveva superato quello del servizio di maggior tutela. Secondo la fotografia dell’Arera, nella seconda metà del 2023 il differenziale tra le due tipologie di offerta era «tornato molto significativamente a favore della tutela» con il prezzo medio totale rilevato sul mercato tutelato che, nel secondo semestre 2023, era risultato pari a 28,11 c€/kWh, contro i 39,18 c€/kWh del mercato libero (+39,4%). Contestualmente, rispetto a inizio anno, i prezzi nel libero erano cresciuti dell’8,5%, quelli del tutelato hanno visto un crollo del -48,5%

L’andamento del prezzo medio finale

Nel secondo semestre 2023 il prezzo medio finale per i clienti domestici sul mercato libero era stato poi pari a 36,62 c€/kWh. Le due classi più significative, quelle dei clienti che consumano da 1.000 a 2.500 kWh/anno e da 2500 a 5000 kWh/anno, avevano registrato un prezzo rispettivamente pari a 36,35 e 33,64 c€/kWh. Stessa dinamica anche sull’intero anno: il prezzo medio registrato nel 2023 era di 38,78 c€/kWh, in aumento rispetto a quello del 2022 (36,43 c€/kWh).

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