Un documento tecnico del gestore della rete elettrica spagnola (Red Electrica de Espana – Ree) in mano al governo dallo scorso gennaio proponeva una «revisione» dei «criteri di protezione» del sistema per «adattarlo alle nuove necessità e tecnologie disponibili»: è quanto riportato da diversi media, tra questi l’agenzia di stampa Efe.

La proposta, aggiungono le stesse fonti, segnalava che gli attuali protocolli di protezione del sistema elettrico peninsulare iberico, protagonista di un blackout generale lunedì scorso, datano 1996. E suggeriva che l’evoluzione delle tecnologie e del “mix” energetico nella rete, dovute anche al “forte” aumento delle energie rinnovabili, potrebbe rendere necessario apportare modifiche soprattutto per possibili «situazioni in cui alcune protezione non si comportino secondo le attese» in futuro.

Fonti del ministero della Transizione Ecologica, citate da alcuni media, sottolineano che il dicastero «ha lavorato» con la proposta di Ree, tenendone conto per un suo progetto di revisione della normativa sulla rete elettrica. E sostengono che le prospettive suggerite dal gestore del sistema fanno riferimento a un orizzonte temporale di circa cinque anni dal momento attuale, non per l’immediato. Nel frattempo, in giornata è emerso che la vicepremier e ministra per la Transizione ecologica, Sara Aagesen, ha fatto sapere alle compagnie elettriche attive in Spagna che il governo non ha in programma di integrarle nel comitato istituito per indagare sulle cause del blackout, come da loro richiesto.

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