Omv Downstream, parte del colosso austriaco dell’energia Omv, ha acquisito una quota del 30% di Adamant Ecodev, parte di Adamant Group, società fondata a Ferrara nel 2013 che opera nel campo dei carburanti sostenibili di proprietà della famiglia Marchetti (oggi con holding svizzera). Il gruppo si occupa principalmente di approvvigionamento e commercio di materie prime rinnovabili, soprattutto rifiuti e sottoprodotti di processi industriali necessari per la produzione di carburanti sostenibili, e distribuzione all’ingrosso degli stessi; si sta affacciando anche sul mondo del riciclo chimico. Adamant Ecodev si occupa della fornitura di materie prime attraverso una rete operante in Europa, America Latina e Asia.

Omv, che presidia i settori dell’energia, dall’oil & gas alle rinnovabili, della chimica, economia circolare compresa, e di mobilità e carburanti, dall’idrogeno ai Saf (sustainable aviation fuels), ha annunciato ieri i risultati record per l’anno finanziario 2024, con vendite pari a 34 miliardi di euro. «L’ingresso di un socio di questa levatura è un segnale dell’interesse per l’attività svolta finora e certifica lo status del gruppo a livello internazionale», commenta Riccardo Marchetti, ceo di Adamant Group: «Omv ha un’attività petrolifera ma non solo, è attenta alle dinamiche legate alle rinnovabili e all’economia circolare. La collaborazione aggiunge notevoli opportunità per quanto riguarda lo sviluppo di prodotti all’interno del loro sistema. La partnership segna un momento cruciale per Adamant Ecodev: combinando la nostra conoscenza del mercato con la struttura solida e le risorse di Omv, stiamo definendo nuovi standard per l’acquisizione di materie prime rinnovabili».

Marchetti fa qualche esempio del tipo di materia prima trattata: «Oli esausti recuperati, grassi animali provenienti da residui di lavorazione per esempio dei macelli. Oli vegetali non alimentari: siamo in fase di finalizzazione di un impianto industriale in Vietnam che estrae olio dalla buccia degli anacardi». La partecipazione di Omv consentirà ad Adamant Group di concentrare le proprie risorse su nuovi progetti, tra cui il riciclo chimico: «Stiamo per acquisire un impianto industriale di pirolisi dei materiali plastici da rifiuti, ma non in Italia», specifica Marchetti.

Adamant ha registrato un fatturato complessivo di 650 milioni di euro nel 2023, da 117 milioni nel 2020: «Nel 2024 sarà ancora superiore», sottolinea Marchetti che indica come cruciali per la crescita dei biocarburanti, e della domanda di materie per la loro produzione, i settori del trasporto via mare e dell’aviazione, che in Ue dal 1° gennaio ha l’obbligo di utilizzare i Saf, a partire dal 2%. Il futuro dell’azienda non è solo all’estero: «In Italia stiamo valutando un impianto per il pretrattamento di materie prime che reperiamo all’estero e che necessitano di una lavorazione specifica prima dell’uso».

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