E’ l’elettrodomestico più milanese, nel senso più largo dello stereotipo. Efficiente, operoso, sobrio ma al tempo stesso tecnologicamente avanzato. Bimby ottimizza. Abbiamo provato il modello TM7, la nuova generazione del robot da cucina di Vorwerk. Per chi, come vi scrive, non ha mai usato Bimby non è semplice giudicare un oggetto che viene considerato quello che un tempo era iPhone per gli smartphone, il modello più avanzato vicino alla perfezione. Il Bimby – siamo solo noi italiani a chiamarlo così (il resto del mondo lo conosce come Thermomix) – è un elettrodomestico diverso dagli altri. Si tramanda di generazione in generazione, di famiglia in famiglia, è il protagonista segreto di cene da esposizione, l’artefice di dolci e torte da pasticceria. C’è chi se lo porta anche in vacanza e chi (perlopiù i cuochi) lo considera il nemico naturale della cucina tradizionale.
L’idea alla base è quella di combinare la miscelazione e il riscaldamento in un unico apparecchio. Il prodotto di Vorwerk nel tempo si è elevato sulla concorrenza perché ha messo al centro queste due funzioni in una metodologia larga che ti mette nelle condizioni di preparare praticamente tutto usando meno pentole possibili e sporcando il meno possibile. Per dirla meglio Bimby cucina senza farti perdere tempo. È il lato sinistro del cervello, un ingegnere gestionale che controlla tutte le fasi della cucina. Bimby pesa, trita, impasta, frulla, monta, sminuzza, monta, cuoce, soffrigge, miscela, vaporizza, emulsiona, riscalda e si pulisce anche da solo. È la vertigine del manager che non vuole perdere tempo.
Il punto di forza del nuovo modello è l’ampio display da 10 pollici che dà accesso alla piattaforma ufficiale di ricette del Bimby (Thermomix). Immaginatelo come una specie di «Netflix della Cucina» o un Ricettario Galattico perché è costruito molto bene. Potete decidere su schermo o dall’app in quanti siete, mandare la lista degli ingredienti sullo smartphone quando dovete uscire a fare la spesa. Una volta che hai tutto l’occorrente inizia il processo della cucina. Usiamo la parola processo non a caso perché ogni passaggio è calcolato al millesimo. Non puoi sbagliarti. Anche se ti distrai, o ti metti a fare altro in un’altra stanza, l’app ti avverte e ti richiama all’ordine. Per un manager indaffarato o per chi vive la cucina in modalità multi-tasking è l’elettrodomestico ideale.
Tra le novità c’è la nuova funzione Alta Temperatura, che raggiunge fino a 160°C per insaporire rapidamente carne e verdure, e la cottura senza coperchio. Esteticamente si è scelto un nero opaco, elegante ma anche troppo per essere oggetto da tenere vicino ai fornelli. Nel corso della prova ho spaziato dai dolci ai risotti, dalle creme alle confetture. Questi robot eccellono in tutte quelle preparazioni che richiedono precisione, tempo di cottura prolungato o che sono particolarmente laboriose a mano. Il boccale è più ampio di quello del precedente modello ed è leggero. Si pulisce tutto molto velocemente.
L’aspetto più convincente è l’integrazione con Cookidoo (12 mesi sono gratis e poi si paga 60 euro all’anno). Le ricette sullo schermo sono di una chiarezza disarmante, hai la vertigine di poter fare tutto, da un punto di vista didattico sono un manuale di cucina.

