Prima dell’estate approvare i regolamenti attuativi per i dispositivi d’allarme per evitare di “dimenticare” i bambini in auto. Dispositivi previsti dal nuovo Codice della strada 2024, ma troppo spesso disattesi per mancanza di controlli. “Genitori consapevoli, bambini al sicuro: la tecnologia che salva la vita” è l’iniziativa lanciata dalla Sala Caduti di Nassirya a Palazzo Madama dalle senatrici Tilde Minasi (Lega) e Simona Malpezzi (Pd), dall’onorevole Giulia Pastorella (Azione), da Massimiliano Paparcone, presidente di B810, azienda leader nelle tecnologie di connettività, Luca Tomasi, amministratore delegato di Inglesina e vicepresidente di Assogiocattoli e Alfredo Boenzi, Associazione sostenitori e amici della polizia stradale. Una richiesta esplicita al ministro dei Trasporti per approvare i regolamenti, aggravare le sanzioni, aumentare i controlli, promuovere campagne di informazione e prevedere incentivi per i non abbienti. E per chiedere più controlli sui seggiolini e il ritorno al regime agevolato Iva al 5 per cento, che è esistito solo per un anno, il 2023. Allo stesso modo, è poco rispettata la legge che impone l’obbligo dei seggiolini auto per i bambini sotto i dodici anni.
Lo scorso anno in Italia due bimbi deceduti per colpi di calore
Dal 1998 a oggi negli Stati Uniti 900 bambini sono deceduti per un colpo di calore in automobile. Morti perchè un genitore li aveva dimenticati. Fatti accaduti purtroppo anche in Italia. E non si tratta di irresponsabilità, ma di errori momentanei che si chiamano “amnesie dissociative” e avvengono quando la mente si divide dal corpo. In Italia i numeri sono per fortuna molto bassi, ma ogni tragedia è devastante. Dal 7 novembre 2019 in Italia è obbligatorio per i conducenti che trasportano un bambino sotto ai 4 anni su un seggiolino utilizzare un apposito dispositivo di allarme per prevenire l’abbandono del piccolo nell’auto chiusa. Da allora non ci sono stati più casi gravi, fino allo scorso anno con due terribili episodi, a giugno a Roma e a luglio a Marcon (Venezia): due bimbe di 12 e 14 mesi sono morte di ipertermia. In un’auto al sole la temperatura passa da 35 a 45 gradi in dieci minuti e arriva a 54 gradi in trenta minuti; sempre in trenta minuti, passa da 21 a 40 gradi.
La copertura è ancora insufficiente
La B810 ha venduto un milione di dispositivi, che hanno generato 29 milioni di notifiche di allarme. Ma la copertura della popolazione è ancora molto insufficiente. Dalle indagini sul comportamento di guida degli utenti sulle principali strade gestite da Anas è emerso che il 49,47% del campione indagato non utilizza i seggiolini per bambini e quindi neanche i dispositivi antiabbandono. Sono molto più numerosi coloro che rispettano le norme sul dispositivo al Nord piuttosto che al Sud, nonostante le temperature più alte e i rischi maggiori. Il rallentamento della sensibilizzazione sul tema ha coinciso con il periodo del Covid, quando le priorità erano altre.
Sanzioni fino a 332 euro e sospensione della patente fino a due mesi
Le multe previste per chi non ha il dispositivo a bordo oggi vanno da 83 a 332 euro. Alla sanzione pecuniaria si aggiunge la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi in caso di duplice violazione in due anni. Ora il governo ha la delega per aumentare le pene, con sospensione della patente per 7 giorni (se si hanno meno di 20 punti) e per 15 giorni (se si hanno meno di 10 punti). Gli addetti al settore chiedono che i decreti attuativi vengano varati al più presto.
Come funziona il dispositivo anti abbandono
Come funziona il dispositivo? Quando il genitore chiude l’auto e si allontana, il sensore sul seggiolino del bambino perde la connessione Bluetooth con quello dell’adulto (o con il suo cellulare), che inizia a suonare. Se l’allarme non viene subito tacitato, un segnale con l’indicazione della posizione del veicolo arriva a due cellulari preindicati.