Lo smart working è amico dell’ambiente per il minor impatto dei consumi di combustibili fossili per chi opera da remoto rispetto a quelli generati con gli spostamenti casa-lavoro, per l’attività in presenza. L’evidenza è stata oggetto di una misurazione da parte della Banca d’Italia per i suoi dipendenti, in un progetto di ricerca in collaborazione con l’Enea. L’adozione da parte della Banca d’Italia del modello di lavoro ibrido ha comportato benefici in termini ambientali legati in primo luogo alla diminuzione degli spostamenti casa-lavoro e ai minori consumi energetici nei luoghi di lavoro, solo in parte bilanciati dall’aumento di quelli domestici. Il progetto di ricerca svolto con l’Enea ha consentito di stimare le emissioni di gas serra medie pro-capite giornaliere connesse rispettivamente con gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti, che sono pari a 4,1 chilogrammi di anidride carbonica equivalente e quelle degli extra consumi domestici di energia elettrica e termica dovuti al lavoro da remoto, che invece risultano pari a 1,1 chilogrammi di anidride carbonica equivalente. Lo indica la Banca d’Italia nella sua nuova Relazione sulla gestione e sulla sostenibilità.

Un piano di mobilità sostenibile

Lo smart working in Banca d’Italia è in media del 38% con un picco del 42% (quota media di giornate lavorate a distanza) per l’Amministrazione centrale dell’istituto. La Banca, si legge nella nuova pubblicazione Relazione sulla gestione e sulla sostenibilità 2024, ha quindi attivato un piano di mobilità sostenibile ed ha aggiornato i i piani degli spostamenti casa-lavoro del personale che lavora nelle sedi di Roma e Frascati e di sei Filiali: l’obiettivo dei piani è individuare e realizzare misure volte a limitare l’utilizzo del mezzo proprio per raggiungere la sede di lavoro. Per ridurre l’utilizzo di combustibili fossili nel tragitto casa-lavoro, nelle aree di parcheggio aziendali dei principali edifici di Roma e Frascati è stata quasi ultimata l’installazione di 23 torrette per la ricarica rapida delle vetture elettriche, inoltre ha istallato presso alcune filiali le postazioni di ricarica per biciclette e monopattini elettrici.

Il 38% del lavoro viene svolto da remoto

Nel 2024 la quota di lavoro da remoto (in termini di giorni da remoto sul totale delle giornate effettive di lavoro) è stata in media del 38%, con un tasso maggiore nell’Amministrazione centrale (42%) e inferiore nella rete territoriale (28%), in relazione ai diversi livelli di telelavorabilità dei processi. Il 77% della compagine opera in unità organizzative che prevedono un limite di almeno 10 giorni al mese e 100 all’anno lavorabili da remoto; flessibilità specifiche sono previste per andare incontro a coloro che hanno particolari esigenze personali.

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