Con l’accordo sulle libertà sindacali raggiunto dai sindacati bancari (Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Unisin) e da Abi comincia un nuovo corso per le relazioni sindacali nel credito, che sta affrontando una delle più importanti fasi di transizione tecnologica della sua storia. L’intesa sostiene il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, «è una novità assoluta che ci permette di far fronte ai cambiamenti organizzativi delle banche e che farà scuola anche per altri settori».

Il rappresentante territoriale

Tra le novità più importanti c’è sicuramente l’introduzione della figura del rappresentante sindacali territoriale su base provinciale che si affianca alla rappresentanza sindacale aziendale (Rsa), con le stesse prerogative. Questo consentirà di avere un presidio sindacale anche nelle realtà minori. Sarà possibile costituire rappresentanze territoriali, su base provinciale, con 32 dipendenti e almeno 16 iscritti. Le organizzazioni sindacali potranno scegliere, di volta in volta se avere, Rsa (rappresentanze sindacali aziendali) separate dalle Rst (rappresentanze sindacali territoriali) oppure se far coincidere i due ruoli. L’intesa «è molto positiva sul piano politico e conferma le buona qualità delle relazioni sindacali con Abi e con i gruppi bancari – continua Sileoni -. I rappresentanti sindacali territoriali da un lato sono un passo nuovo e unico, rispetto ad altri settori, dall’altro lato, nelle relazioni sindacali sono la risposta alla snellimento della rete fisica di filiali delle banche. Una novità assoluta che ci permette di far fronte ai cambiamenti organizzativi in atto».

Raggiunto un nuovo equilibrio

Il settore che nel nostro paese ha la più alta adesione di lavoratori al sindacato, con percentuali che arrivano vicine all’80%, si prepara ad affrontare la transizione digitale con un accordo che migliorerà la possibilità di fare attività sindacale e durerà quattro anni – sarà valido fino al 31 dicembre 2028, poi il rinnovo sarà automatico ogni tre anni, salvo disdetta con almeno tre mesi di preavviso -, dando così maggiore stabilità alle parti su questo tema. Entro i prossimi 30 giorni sarà avviato il confronto tecnico per declinare l’accordo con cui, ancora una volta, osserva Ilaria Maria Dalla Riva, Presidente del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di Abi, «le parti hanno dimostrato senso di responsabilità e concretezza, confermando l’alto livello delle relazioni sindacali raggiunto nel settore e la capacità di individuare soluzioni innovative per far fronte ad uno scenario di riferimento in continua evoluzione». Per le banche questa intesa regola, secondo meccanismi equilibrati e sostenibili, si legge in una nota, l’attribuzione dei permessi sindacali e delle altre agibilità, introducendo significative novità per rendere adeguata la pregressa disciplina alle trasformazioni del settore e agli impatti della digitalizzazione anche sull’attività delle organizzazioni sindacali. Per stare al passo con l’attuale fase di profondi cambiamenti tecnologici, Abi e i sindacati hanno condiviso la scelta di un sistema di gestione digitalizzata dei permessi sindacali.

I punti dell’accordo

Entrando in alcuni dei dettagli dell’accordo, per i permessi retribuiti per cariche sindacali a livello nazionale e territoriale vi sarà un monte ore annuo di 7 ore e 30 minuti per ogni iscritto per le organizzazioni con rappresentatività superiore al 5%. I permessi saranno calcolati sulla base delle deleghe sindacali al 30 settembre dell’anno precedente e vi sarà la possibilità di cumulo dei permessi non utilizzati entro gennaio dell’anno successivo. La cedola sarà unica: le cedole di permesso potranno infatti essere utilizzate su tutto il territorio nazionale. Entro il primo gennaio del 2026 entrerà in funzione una gestione informatica e digitale tramite il programma E-cedole.

Le rappresentanze sindacali aziendali (Rsa) potranno essere costituite in unità produttive con più di 15 dipendenti e ci sarà la possibilità di coordinamento tra Rsa di una stessa organizzazione. I permessi per dirigenti (Rsa) in unità fino a 200 dipendenti saranno nella misura di 1 dirigente con 8-11 ore mensili di permesso, in unità con oltre 3.000 dipendenti di un 1 dirigente ogni 500 dipendenti. Per le assemblee è stato deciso il diritto di riunione fino a 10 ore annue retribuite, con regole specifiche per assemblee in orario di sportello e partecipazione di dirigenti esterni. Nel caso dei distacchi sindacali vi sarà la possibilità di distacco per dirigenti in base alla dimensione dell’impresa e al grado di rappresentatività, fino a 3 distacchi per gruppi con oltre 35.000 dipendenti. I distacchi annuali saranno definiti in base ai dati forniti dalle imprese. Le organizzazioni sindacali dovranno comunicare entro dicembre l’elenco dei dirigenti sindacali e le variazioni successive. Le assenze per motivi sindacali non influenzano il giudizio professionale né il trattamento economico. In caso di fusione tra due o più organizzazioni sindacali, il nuovo soggetto mantiene i diritti e il monte ore di permessi delle organizzazioni originarie. Infine è prevista l’istituzione di un Osservatorio nazionale paritetico per monitorare gli effetti della digitalizzazione sulle attività sindacali.

Condividere.
Exit mobile version