Per l’Autonomia differenziata e il premierato, le due riforme care a Lega e Fdi, la settimana che si apre sarà determinante per chiarirne il destino, se cioè si arriverà ad una loro approvazione prima delle europee o meno. Decisiva si presenta la giornata di martedì quando alla Camera si riunirà la capigruppo per decidere il prosieguo del cammino dell’Autonomia in Aula, mentre in Senato si voterà il calendario in cui il centrodestra ha inserito il premierato.

Al via mercoledì la discussione in Aula sul premierato

Due passaggi paralleli in cui Lega e Fdi si controlleranno a vicenda in attesa di capire se i deputati meridionali di Fi si metteranno di traverso con emendamenti, come annunciato da qualcuno di loro, oppure vi rinunceranno per favorire il cammino della terza riforma (cara agli azzurri), quella sulla separazione delle carriere. In Senato martedì scorso il centrodestra ha deciso a maggioranza di iniziare la discussione in Aula sul premierato questo mercoledì: ma la calendarizzazione, non essendo stata decisa all’unanimità – le opposizioni erano contrarie – dovrà essere confermata martedì alle 16 dal voto dell’Assemblea di Palazzo Madama. Un passaggio routinario per il centrodestra se reggerà il patto tra Lega, Fdi e Fi su tutto il pacchetto riforme, che comprende anche l’Autonomia.

Partite intrecciate

Quest’ultima sarà al centro, tre ore prima, questa volta a Montecitorio, della capigruppo che dovrà stabilire il prosieguo del suo esame in Aula, dove la scorsa settimana si è conclusa la discussione generale. La compattezza del centrodestra nelle decisioni alla Camera sull’Autonomia determinerà quella in Senato sul premierato. A Palazzo Madama il capogruppo di Fdi, Lucio Malan, ha già manifestato i desiderata del proprio partito, vale a dire l’approvazione del ddl Casellati sul premierato elettivo entro il 21 maggio. A sua volta Matteo Salvini ha detto la scorsa settimana che se l’Autonomia verrà approvata un giorno prima o un giorno dopo le europee dell’8-9 giugno, non cambierà molto. Per la Lega l’essenziale è che il ddl Calderoli non venga modificato da emendamenti, e che la Camera confermi il testo del Senato così che esso diventi legge. In tal modo lo stesso ministro Calderoli potrà mettersi subito al lavoro sulle Intese con Veneto e Lombardia sulle funzioni che non richiedono la definizione dei Lep, i Livelli essenziali di prestazione.

Il ruolo di Forza Italia

E qui entra in gioco Fi. Nel partito di Antonio Tajani alcuni deputati del Sud, guidati da Annarita Patriarca e Francesco Cannizzaro, hanno annunciato l’intenzione di presentare emendamenti in Aula sull’Autonomia. Se così dovesse avvenire e se qualcuno di essi dovesse passare grazie anche ai voti delle opposizioni, la Lega sarebbe pronta a fare altrettanto sul premierato, sulla cosiddetta norma antiribaltone. Per non parlare delle conseguenze della separazione delle carriere, cara a Fi. E’ dunque presumibile che martedì le due Capigruppo fisseranno il termine per gli emendamenti ai due provvedimenti nello stesso giorno. Le opposizioni a loro volta tenteranno di inserirsi in questo gioco cercando di mettere il bastone tra le ruote di un provvedimento così da bloccare anche l’altro. Un nuovo appello per una riforma del premierato bipartisan sarà lanciata lunedì mattina da quattro Fondazioni e Associazioni di diverso orientamento (Magna Carta, LibertàEguale, Io Cambio, Riformismo e Libertà) che proporranno anche due emendamenti per correggere il ddl Casellati.

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