Scongiurare il blocco dei diesel euro 5 per un altro anno, offrendo la possibilità alle Regioni di evitarlo anche successivamente. È quanto prevede un emendamento della Lega al Decreto infrastrutture, approvato in Cdm il 19 maggio e approdato alla Camera il 3 giugno scorso. Il termine per la presentazione degli emendamenti è scattato nel pomeriggio di mercoledi 11 giugno con una valanga di proposte di modifica, circa 700 secondo quanto trapela. Il ministro Salvini aveva annunciato già nei giorni scorsi una soluzione proprio utilizzando il treno degli emendamenti al dl, senza il quale “i motori a gasolio meno recenti potrebbero essere stoppati dal prossimo mese di ottobre”, come recita una nota del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’emendamento presentato dal Carroccio, “punta a posticipare tutto al 31 ottobre 2026, con la possibilità da parte delle Regioni interessate di anticipare o ritardare ulteriormente lo stop”. Per la Lega “l’obiettivo è duplice: da una parte, tutelare le famiglie che rischiano di restare senza macchina. Dall’altra, rispettare l’autonomia delle Regioni”. Un eventuale ritardo del blocco, aggiunge il testo leghista, dovrà essere accompagnato da misure compensative di tutela dell’ambiente come per esempio l’efficientamento energetico degli edifici o l’incremento del verde pubblico.
Era di ieri la polemica innescata dall’annuncio della modifica al testo, senza la quale a partire da ottobre scatterà la tagliola per i motori Euro5. “Faremo di tutto per stoppare il blocco dei diesel Euro 5 – ha annunciato il capogruppo del Carroccio Riccardo Molinari -. Coerentemente con quanto sempre sostenuto dalla Lega, abbiamo infatti presentato un emendamento al decreto Infrastrutture per evitare il blocco delle auto diesel Euro 5 nelle regioni del Nord e dare alle stesse la possibilità di scongiurarlo dapprima per un anno e poi definitivamente adottando nuove misure. L’ambientalismo ideologico di Bruxelles è nei fatti una guerra contro lavoratori e ceti popolari che invece la Lega continuerà a difendere”.
Una soluzione auspicata anche dai governatori del Nord, tutti di centrodestra, che non hanno mancato di sostenere la soluzione di Salvini. “Oggi, in una intervista al Corriere della Sera, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ribadito l’intenzione di inserire nella legge di conversione del decreto infrastrutture un emendamento per evitare il blocco dei veicoli diesel euro 5 attualmente previsto il 1 ottobre in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto aprendo anche alla possibilità di individuare misure alternative che garantiscano analoghi effetti sulla qualità dell’aria senza bloccare le auto, penalizzando famiglie e imprese – hanno spiegato in coro in un comunicato congiunto i presidenti del Piemonte, Alberto Cirio; Lombardia, Attilio Fontana; e Veneto, Luca Zaia -. È apprezzabile che dal Governo giunga una proposta che, procedendo nella direzione che come presidenti di Regione condividiamo e sosteniamo da tempo, intende farsi carico di una situazione che impatterebbe sulla vita di milioni di cittadini”.
E intanto tra i settecento emendamenti presentati spunta anche una norma, sempre targata Carroccio, affinché i Comuni comunichino formalmente tutti gli autovelox presenti nel proprio territorio. “In mancanza di informazioni – recita una nota della Lega – i dispositivi non potranno entrare in funzione. È un passaggio dovuto, per ottenere dati precisi che il ministero di Matteo Salvini sta chiedendo da tempo senza ottenere risposte esaustive”.