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All’apparenza Astro Bot è un videogioco aziendalista, che celebra sé stesso, Playstation e il brand. Nasce come sequel di Astro’s Playroom, titolo pre-installato su PS5 sin dal lancio della console nel novembre del 2020 che è nato per illustrare le potenzialità della nuova macchina da gioco. Artisticamente può apparire un mezzo rischio perché ti aspetti quell’atmosfera da gita aziendale per secchioni della storia di Ps. E invece gli sviluppatori del Team Asobi sono stati bravissimi perché hanno trasformato quello che fino ad oggi è conosciuto come il robottino della Ps5 in un franchise videoludico che non ha nulla di invidiare alle grandi IP videoludiche.
Ci abbiamo passato molte ore ed è la dimostrazione provata di una grande massima di questa industria: i videogiochi per essere giudicati vanno giocati. Con Astro Bot è come se avessi per le mani un giocattolo interattivo. Per la prima volta quando impugni il controller DualSense di Sony ti accorgi che il senso dei grilletti adattivi e il feedback tattile. Quando salti su un’astronave a forma di controller puoi sentire i suoi propulsori accendersi. Il vetro che si rompe, il legno, ogni materiale che incontri e spezzi o muovi lo senti nelle mani. Quando Astro viene equipaggiato con guantoni da boxe a molla ogni componente di quelle armi elastiche e cliccabili fa vibrare il controller in modo realistico. L’effetto wow è assicurato perché per gli sviluppatori vuole dire potere creare nuovi effetti di gioco.
Quanto al resto, è riduttivo definirlo un platform anche se l’ispirazione a SuperMario Galaxy e a SuperMario 3D World è innegabile. Il cambio di passo è proprio nel gameply, perché Astro Bot è un gioco che senti nelle mani e che riscrive alcune situazioni già viste con la superstar della Nintendo.
Tecnicamente poi il titolo è tra i più ambiziosi di quest’anno per Playstation. Per ricostruire il suo “mondo” Astro Bot sarà chiamato a visitare oltre 50 pianeti per 80 livelli, 6 galassie e 15 abilità diverse. Il gameplay è vario e non vi annoierete mai.
