Violato l’embargo contro Mosca a vantaggio delle banche dello storico alleato

La banca centrale di Siria ha spostato circa 250 milioni di dollari di liquidità a Mosca nell’arco di due anni in cui l’allora dittatore siriano Bashar al-Assad era indebitato con il Cremlino per il sostegno militare e i suoi parenti acquistavano segretamente beni in Russia.

Lo rivela il Financial Times che ha scoperto documenti che dimostrano che il regime di Assad, pur essendo disperatamente a corto di valuta estera, ha fatto volare quasi due tonnellate in banconote all’aeroporto Vnukovo di Mosca, depositandole presso le banche russe sottoposte a sanzioni.

Gli insoliti trasferimenti da Damasco sottolineano come la Russia di Putin, un alleato cruciale di Assad che gli ha fornito sostegno militare per prolungare il suo regime, sia diventata una delle destinazioni più importanti per il contante siriano mentre le sanzioni occidentali la spingevano fuori dal sistema finanziario internazionale.

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