Ci vorrà una vera e propria inversione di tendenza. Mentre i ministri finanziari dei 27 discutono su quali soluzioni adottare per aumentare gli investimenti nella Difesa in Europa, la Commissione europea ha proposto di contrarre prestiti per 150 miliardi di euro a carico del bilancio della Ue da destinare agli Stati membri per l’acquisto di armi. Ma, ha chiarito la presidente della Commissione Ursula von der Leyen in un intervento al Parlamento europeo, «questi prestiti dovrebbero finanziare gli acquisti da parte dei produttori europei, per contribuire a rafforzare la nostra industria della difesa». La soluzione ventilata si preannuncia di forte rottura rispetto a una prassi abbastanza consolidata dei Paesi europei dell’Alleanza Atlantica, che è quella di acquistare armi soprattutto dagli Stati Uniti.
Gli Stati europei della Nato hanno quasi 500 aerei da combattimento e molte altre armi ancora in ordine dagli Stati Uniti
Lo dicono i numeri. Secondo la fotografia scattata dal think tank Sipri (Stockholm International Peace Research Institute), infatti, in un contesto in cui le importazioni di armi da parte dei membri europei della Nato sono più che raddoppiate tra il 2015-19 e il 2020-24 (+105%), gli Stati Uniti hanno fornito il 64% di queste armi, una quota sostanzialmente maggiore rispetto al 2015-19 (52%). Gli altri principali fornitori sono Francia e Corea del Sud (con il 6,5% ciascuno), Germania (4,7%) e Israele (3,9%). «Con una Russia sempre più bellicosa e le relazioni transatlantiche sotto stress durante la prima presidenza Trump, gli Stati europei della Nato hanno adottato misure per ridurre la loro dipendenza dalle importazioni di armi e per rafforzare l’industria europea degli armamenti», spiega Pieter Wezeman, ricercatore senior del programma Sipri sui trasferimenti di armi. «Ma – aggiunge – il rapporto transatlantico di fornitura di armi ha radici profonde. Le importazioni dagli Stati Uniti sono aumentate e gli Stati europei della Nato hanno quasi 500 aerei da combattimento e molte altre armi ancora in ordine dagli Stati Uniti».
Italia passa dal decimo al sesto posto tra i Paesi esportatori di armi
Gli Stati Uniti, nel periodo 2020-24 si sono anche confermati di gran lunga i maggiori esportatori dei principali tipi di armamenti, con una quota del 43% delle esportazioni globali. Al secondo posto, la Francia, che ha scavalcato la Russia, scivolata in terza posizione. L’Italia, tra i Paesi esportatori, è balzata dal decimo al sesto posto. L’area di destinazione principale delle esportazioni italiane è stata il Medio Oriente. Qatar, Kuwait ed Egitto sono i Paesi dove le vendite italiane si sono maggiormente concentrate.