Frutto di un decennio di ricerca e sviluppo, è stato inaugurato il primo impianto dimostrativo per la separazione chimica della fibra elastica dal nylon, una tecnologia innovativa che apre nuove prospettive nel settore delle fibre tessili. L’iniziativa è di Aquafil, gruppo con sede ad Arco (Trento) pioniere nella circular economy, e il sito si trova in Slovenia, dove è attivo uno dei 19 stabilimenti del Gruppo presente in tre diversi continenti con 2.400 dipendenti.

Il progetto

Il percorso è iniziato nel 2013, con un progetto di ricerca congiunto insieme alla Georgia Tech University e il deposito di un primo brevetto. L’industrializzazione non si era poi concretizzata, ma il lavoro dei ricercatori di Aquafil non si è fermato e nel 2022 la pubblicazione di un nuovo brevetto, frutto di una tecnologia perfezionata e finalmente pronta per essere testata su scala semi-industriale.

«Dopo oltre un decennio di ricerca e sviluppo, Aquafil segna un punto di svolta nel mondo delle fibre tessili con il lancio di una tecnologia rivoluzionaria: il primo impianto dimostrativo per la separazione chimica della fibra elastica dal nylon – commenta Giulio Bonazzi, ceo – Una sfida complessa che l’azienda è riuscita ad affrontare con determinazione e visione, confermando ancora una volta il proprio impegno verso l’innovazione responsabile e la circolarità».

Impianto pilota

Grazie all’impianto pilota, i risultati delle sperimentazioni di laboratorio trovano conferma: «Per la prima volta è possibile separare efficacemente la fibra elastica dal nylon nei tessuti misti, una delle sfide più ostiche nel riciclo dei materiali compositi, in particolare quelli provenienti da abbigliamento sportivo e costumi da bagno, tra i rifiuti più problematici del settore tessile. La coesistenza di diverse fibre all’interno dello stesso tessuto ha infatti rappresentato a lungo un ostacolo insormontabile per il riciclo, condannando tonnellate di materiali potenzialmente recuperabili a diventare rifiuto», spiega Bonazzi.

L’obiettivo ora è ottimizzare il processo in ogni sua fase per definire l’assetto di un futuro impianto industriale su larga scala. Per questo Aquafil ha attivato una rete di stakeholder strategici per garantire un flusso costante di materiali di scarto e costruire una filiera solida ed efficiente, in grado di alimentare un modello di riciclo sempre più virtuoso. Il nylon recuperato attraverso questa tecnologia sarà interamente destinato all’impianto di rigenerazione ECONYL®, dove verrà trasformato in nuovo nylon rigenerato, pronto per nuove applicazioni tessili. Un ulteriore passo avanti per ridurre la dipendenza dalle risorse vergini e contribuire in modo concreto alla riduzione dell’impatto ambientale del settore. «Una dimostrazione tangibile di come l’innovazione possa offrire risposte concrete alle sfide ambientali globali, trasformando ciò che oggi è rifiuto in una risorsa preziosa per il domani», ha concluso Bonazzi.

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