Le trattative per i ballottaggi hanno le ore contate. Apparentamenti e patti nei circa cento Comuni richiamati a votare il 23 e il 24 giugno al secondo turno per eleggere il sindaco dovranno essere fatti entro oggi, termine ultimo previsto dalle norme. Se a Firenze sembra ancora tutto in alto mare a Bari si è definito un patto a sinistra con M5s e dem ma che non può definirsi un apparentamento. Trattative in corso a Campobasso, Potenza e Perugia, tra i capoluoghi dove si vota nuovamente per lo spareggio. Tutti i candidati ancora in gioco ovviamente fanno appello agli indecisi e ai tantissimi che al primo turno hanno disertato le urne.

A Bari “reunion” del centrosinistra

A Bari dopo aver sfiorato la vittoria al primo turno, Vito Leccese al ballottaggio con Fabio Romito potrà contare sul centrosinistra barese di nuovo unito. Non ci sarà un apparentamento ufficiale ma Pd, Verdi, M5S e Sinistra italiana si ritrovano nella stessa squadra dopo la spaccatura sancita con la candidatura dell’avvocato Michele Laforgia. Dall’altra parte c’è un centrodestra che al primo turno non è andato oltre il 29% ma che spera nella remuntada. Mercoledì scorso Leccese, scelto dal Pd, e Laforgia, sostenuto da M5s e SI ma uscito sconfitto dalle urne, hanno siglato un patto: il 23 e 24 giugno si presenteranno uniti dopo aver siglato un protocollo sulla legalità. Se Leccese dovesse diventare sindaco in giunta ci sarà posto anche alla coalizione guidata da Laforgia e che ha superato di poco il 20% delle preferenze. Sull’altro fronte, Romito, che deve recuperare 19 punti di scarto, ha già tutto il centrodestra dalla sua parte ma nell’ultima settimana potrà contare anche sul sostegno diretto e l’arrivo a Bari di ben sette ministri del governo Meloni. Non è escluso che anche la premier possa essere in città per il rush finale.

Furnaro e Schmidt per il post-Nardella

Tutto in alto mare per gli apparentamenti a Firenze tra Sara Funaro per il centrosinistra e il civico Eike Schmidt sostenuto dal centrodestra. L’unico endorsement ufficiale è quello della civica RiBella Firenze, con lo 0,57% dei voti al primo turno. La vera partita però si gioca sul destino dei voti di Stefania Saccardi – candidata di IV che ha preso il 7,29% e che ha già detto di votare Sara Funaro a differenza del partito che lascia liberi i suoi – e i voti ottenuti da Cecilia Del Re (6,21%), assessore dem all’urbanistica dimissionata da Dario Nardella candidata sindaca con la sua lista di fuoriusciti dal Pd “Firenze Democratica”. Incertezza su chi votare viene espressa dalla Sinistra radicale con Dmitrij Palagi, che ha preso il 5,45%. M5s con Lorenzo Masi (3,35%) non ha dato indicazioni. Eike Schmidt confida di convincere anche i 100.000 fiorentini che non sono andati a votare. Incertezza anche a Perugia dove a seprare Vittoria Ferdinandi, centrosinistra e civici col 49,01%, e Margherita Scoccia, centrodestra e civici col 48,29%, sono 598 voti di differenza. È caccia dunque ai voti degli altri tre candidati con cui ci sono trattative.

Le altre sfide in ballo

A Potenza vanno avanti nel campo progressista i contatti tra Vincenzo Telesca (centrosinistra al primo turno al 32,4%) con Pierluigi Smaldone (Potenza Ritorna con il M5S al primo turno al 17,6%) e Francesco Giuzio (Basilicata possibile all’8%). Francesco Fanelli (Lega al primo turno al 40,6%) è già sostenuto da tutto il centrodestra. Ballottaggio anche a Caltanissetta dove dovranno vedersela i candidati a sindaco Walter Tesauro (centrodestra) che ha ottenuto circa il 35% e Annalisa Petitto (civica appoggiata da centrosinistra) con poco più del 30,47% mentre è fuori l’ex sindaco Roberto Gambino del M5S. Anche a Cremona sarà il ballottaggio a decretare il nome del nuovo sindaco dopo che il primo turno si è chiuso con un esiguo vantaggio per il candidato del centrodestra, Alessandro Portesani, nei confronti di quello del centrosinistra, il vicesindaco uscente Andrea Virgilio. Secondo turno anche a Urbino, con Maurizio Gambini (centrodestra) già sindaco della città in vantaggio di tre punti percentuali sul rivale di centrosinistra Federico Scaramucci, e a Verbania, dove si è piazzato avanti il candidato di centrosinistra. Si torna alle urne a Vercelli, dove ha ottenuto più voti il candidato di centrodestra, e Vibo Valentia: anche qui il candidato di centrodestra ha ottenuto 7 punti in più dello sfidante.

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