Impressionante incidente all’arrivo della 1a tappa del Giro d’Ungheria con una terribile carambola che ha coinvolto decine di ciclisti a oltre 60km orari, in piena volata. Molti sono stati trasportati in ospedale, altri hanno tagliato il traguardo a piedi. Il tutto causato da una folle sterzata di Liepins che è stato declassificato all’ultimo posto.

In contemporanea al Giro d’Italia ha preso il via anche il Giro d’Ungheria che si svolge dall’ 8 al 12 maggio dove si sono iscritti anche campioni importanti per diversi motivi assenti dalla Corsa rosa. Un parterre di tutto rispetto che ha chiuso la prima tappa con la classica volata di gruppo che, però, è finita nel modo peggiore possibile con una terribile caduta collettiva a pochi metri dal traguardo, che ha visto coinvolti decine di corridori. Tra questi, ha avuto la peggio Sebastian Kolze Changizi trasportato in ambulanza d’urgenza in ospedale mentre altri corridori tagliavano il traguardo, doloranti e a piedi.

Una volata a oltre 60 chilometri orari per aggiudicarsi la vittoria della prima tappa e il primo posto in classifica generale. A riuscirci è stato l’australiano Sam Welsford, velocista australiano della Bora-Hansgrohe che si è subito riscattato della sua assenza al Giro. Una volata perfetta per lui dove ha messo in fila tutti i rivali di giornata al traguardo di Hajdúszoboszló imponendosi su due italiani: Samuel Quaranta (Team MBH Bank Colpack Ballan) e Jakub Mareczko (Corratec-Vini Fantini). Ma questo conta pochissimo di fronte a quanto avvenuto nei metri precedenti l’arrivo.

I team dei velocisti – tra cui spiccano nomi di prima fascia come Mark Cavendish e Peter Sagan, hanno preparato negli ultimi 500 metri i classici trenini per lanciare la volata. Trai gregari votati all’ultimo sforzo anche Stewart che ha lanciato Dylan Groenewegen fino agli ultimi metri. Dopo aver svolto il proprio compito, Stewart ha rallentato defilandosi, ma Emils Liepins, alla sua destra, gli ha tagliato improvvisamente la traiettoria: Liepins ha così colpito la ruota anteriore di Stewart, facendolo schiantare ad altissima velocità. Il neozelandese è stato prima investito da Sebastian Kolze Changizi ( Tudor ) per poi coinvolgere Barnabás Peák che ha scatenato il disastroso effetto domino a oltre 60 chilometri orari.

Impressionante caduta al traguardo, cicliste volano contro le transenne ed è caos: cade metà gruppo

Scene impressionanti con un groviglio di biciclette, caschi e uomini a terra che hanno spezzato in due tronconi il plotone con i primi che sono riusciti ad arrivare indenni al traguardo mentre gli altri si sono dovuti fermare, impossibilitati dall’enorme tamponamento che ha bloccato il rettilineo. Ad aver la peggio è stato proprio Kolze Changizi che ha riportato lesioni multiple all’anca sinistra, al ginocchio, alla caviglia, al gomito e alla schiena. Anche le sue mani si sono gravemente ferite nell’impatto costringendolo all’immediato ritiro per non riuscire più a tenere il manubrio.

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Sul posto sono giunte immediatamente le ambulanze a soccorso dei feriti. Insieme a Changizi anche altri ciclisti sono stati trasportati in ospedale. Tra loro anche Stewart che però se l’è cavata quasi miracolosamente senza gravi conseguenze come ha comunicato nella mattinata di giovedì 9 maggio il suo Team, la Jayco AlUla: “Ha riportato alcune ferite superficiali. Alcune ferite necessitavano di sutura. Campbell ora si prenderà un periodo di riposo. Lo staff medico della squadra continuerà a monitorarlo”.

Meno bene è andata però a chi ha innescato il pauroso incidente, il lettone Liepins: la giuria del Giro di Ungheria ha prima individuato il colpevole, poi ha annunciato che il velocista è stato punito per la sua manovra pericolosa. Declassificato e riportato all’ultimo posto nella classifica di tappa e in quella generale.

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