Divertente, romantico, dissacrante. Al Teatro Sistina di Roma dal 13 febbraio arriva il musical “Tootsie. Tratto dal famoso film del 1982 di Sydney Pollac,k interpretato dall’indimenticabile Dustin Hoffman, sarà a Roma fino al 9 marzo, con due settimane in più di programmazione, aggiunte per far fronte alla richiesta del pubblico del Sistina che ha già acquistato 10mila biglietti. Il musical, firmato e adattato in italiano da Massimo Romeo Piparo, prodotto da PeepArrow Entertainment in collaborazione con Il Sistina, vedrà la prestigiosa presenza alla première di giovedì 13 febbraio di Robert Horn, autore del libretto e vincitore del Tony Award per questo titolo, e di David Yazbek, autore della colonna sonora e dei testi di “Tootsie” oltre che di “The Full Monty” e candidato al Tony Award per la colonna sonora di entrambi i titoli. La realizzazione di Tootsie, unitamente alla produzione di “West Side Story”, ha sancito per Peeparrow Entertainment e per il Teatro Sistina l’inizio di una partnership con Fineco che per un biennio sarà main sponsor.
Protagonisti Conticini e Iachetti
Tootsie è interpretato dall’inedita ma affiatatissima coppia formata da Paolo Conticini, già protagonista di successi come “Mamma Mia!” e “The Full Monty”, ed Enzo Iacchetti che torna al Musical dopo il grande successo personale ottenuto nei panni di Zazà ne “Il Vizietto”. Sul palco, con un grande cast di artisti, le scenografie di Teresa Caruso, le coreografie di Roberto Croce, i costumi di Cecilia Betona, le luci di Umile Vainieri, il suono di Stefano Gorini, l’Orchestra dal vivo diretta dal Maestro Emanuele Friello.
Piparo: una critica caustica e ungente al mondo dello show business
«In un momento in cui si fa tanto parlare (o urlare) di temi così delicati e sensibili come “sessismo”, “patriarcato”, “identità”, Tootsie, con leggerezza e grande ironia, oltre che con la ineguagliabile forza della musica, li rappresenta in modo chiaro e deciso, affidando a poche ma significative indimenticabili battute la prova di quanta confusione ci sia ancora oggi tra “essere” e “apparire”», sottolinea Massimo Romeo Piparo. «Nella versione teatrale si aggiunge anche una caustica e pungente critica all’intero mondo dello show business in cui – purtroppo – la differenza tra i sessi è ancora marcatamente segnata». Piparo racconta che la sua versione italiana «tiene fedelmente conto dell’indirizzo dato dagli autori e ne esalta tutta l’ironia e la rinnovata comicità, integrandola grazie anche alla grande ispirazione che una inedita e strepitosa coppia di attori come Conticini e Iacchetti mi hanno fornito». Tootsie, ricorda Piparo, «è un (meritato e doveroso) inno alle donne, uno spettacolo al femminile anche quando a parlarne… sono gli uomini, che potremmo condensare nella celeberrima battuta finale: “sono stato un uomo migliore con te, da donna…di quanto non lo sia stato con le altre donne…da uomo. Devo solo imparare a farlo…senza la gonna!».
Tootsie è stato acclamato come il Musical più divertente di Broadway
“Tootsie” è classificato come una delle migliori commedie di tutti i tempi nella lista stilata dall’American Film Institute e acclamato come “Il Musical più divertente di Broadway!” (The New York Post), oltre ad aver ricevuto l’incredibile cifra di undici nomination agli Oscar del Musical (Tony Award), tra cui quello per il miglior musical e la migliore colonna sonora originale.
Ecco come Michael Dorsey si trasforma in Dorothy Michaels
Lo spettacolo racconta la storia di Michael Dorsey (Paolo Conticini), un bravo attore con un particolare talento perno n riuscire a mantenere un lavoro. Avvilito e disoccupato, L’ultimo disperato tentativo per realizzare i suoi sogni è presentarsi al provino del musical sequel di Giulietta e Romeo travestito da donna con il nome di Dorothy Michaels. E vince, diventando nei panni di Dorothy un’attrice amatissima dal pubblico. Michael però si innamora di una sua collega. Sarà il suo amico e coinquilino Jeff (Enzo Iacchetti), uno squattrinato ma navigato scrittore che per sopravvivere gestisce un ristorante, a metterlo di fronte alla realtà, facendogli realizzare che mantenere quel successo “di attrice” è molto più difficile di quanto si possa aspettare.