È dovuto intervenire il presidente della Regione Renato Schifani per mettere la parola fine, per il momento, a possibili scossoni per la governance della Sac, la società che gestisce l’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania e Pio La Torre di Comiso. Lo ha fatto con una nota che non lascia margini di manovra a chi da giorni chiedeva la fine del commissariamento della Camera di commercio del Sud-Est, principale azionista della società di gestione. La nota, inviata da Schifani al commissario della Camera di commercio del Sud-Est Antonio Belcuore, è chiara: «Desidero richiamare la sua attenzione sull’urgenza di approvare il bilancio dell’ente».
Il governatore siciliano ha invitato il commissario ad astenersi da decisioni sulla governance della Sac, perché «tale scelta spetta agli organi della Camera di commercio, una volta ricostituiti, per assicurare una rappresentanza adeguata e il rispetto delle procedure». In attesa della ricostituzione degli organi ordinari dell’ente, il presidente ha chiarito che «l’attuale consiglio di amministrazione della Sac rimarrà in carica» e ha assegnato a Belcuore «l’onere di procedere con immediatezza e urgenza alla composizione degli organismi entro il 31 agosto 2025». I vertici della Sac, a partire dall’amministratore delegato Nico Torrisi, restano dunque al loro posto e questa è una questione non più all’ordine del giorno nell’assemblea dei soci convocata per sabato 26 aprile. All’ordine del giorno, invece, l’approvazione del bilancio i cui risultati hanno un significato ulteriore alla luce dell’avvio del processo di privatizzazione avviato quasi un mese fa. I numeri chiave del bilancio certificano la crescita dell’aeroporto etneo che nel 2024 ha registrato 12.346.530 passeggeri: il fatturato si attesta a 122 milioni con un incremento del 18% rispetto al 2023, ricavi commerciali a 28 milioni, l’Ebitda a poco più di 25 milioni (+116%).
Il 2025 è un anno decisivo per lo scalo etneo e i prossimi mesi si annunciano particolarmente caldi anche per l’avvio delle procedure della privatizzazione. Sul piatto c’è una quota compresa tra il 51% e il 66% del capitale sociale della società: la maggioranza assoluta garantirebbe il controllo al socio privato, mentre il mantenimento di almeno il 34% in mano pubblica assicura il potere di veto sulle decisioni strategiche. Non è ancora possibile definire un valore preciso dell’operazione: il prezzo sarà stabilito dal mercato, basandosi su criteri oggettivi come l’Ebitda – stimato in 35 milioni nel 2025 – il piano industriale, gli investimenti futuri (circa un miliardo entro il 2030) e i flussi di cassa attesi. Entro giugno è atteso il bando internazionale per raccogliere le manifestazioni di interesse, senza indicazione di una base d’asta. Seguirà una prima selezione dei soggetti . Dopo l’estate, gli operatori selezionati accederanno alla due diligence per presentare, entro novembre, le offerte vincolanti.
Intanto c’è attenzione per la crescita infrastrutturale. «Siamo consapevoli – dice Torrisi – che abbiamo bisogno di spazi: alcune cose le stiamo facendo altre, importanti, saranno avviate nei prossimi mesi». Tra le cose importanti che saranno avviate nei prossimi mesi c’è la demolizione del terminal Morandi di cui si parla ormai da anni: «Sarà avviata entro l’estate» dice Torrisi. Per passare poi alla fase di costruzione del nuovo terminal. «Siamo in attesa di completare l’iter con Enac – spiega Torrisi -–abbiamo il progetto definitivo e procederemo con l’appalto integrato. È un intervento che costerà tra i 200 e i 250 milioni». La questione degli spazi è importante anche per far crescere il capitolo di bilancio legato agli spazi commerciali, ai parcheggi e ad altri servizi: «Non è una novità che vi sia l’interesse di grandi gruppi nazionali e internazionali» dice Torrisi. In attesa dei grandi interventi è stato fatto un lavoro lì dove era possibile farlo (nelle prossime settimane sarà inaugurata la nuova sala Vip da 400 metri quadrati) e si sta lavorando ad altri interventi che permetteranno di recuperare spazi: per esempio l’ampliamento lato pista del terminal. Il 23 maggio è prevista l’inaugurazione del volo Delta per New York ed è un altro tassello che punta allo sviluppo delle rotte internazionali: «Puntiamo molto sulla crescita internazionale» dice Torrisi.