Storie Web sabato, Dicembre 7
Notiziario

La spesa effettiva legata agli investimenti Pnrr comincia ad accelerare, anche se il cambio di passo vero e proprio, almeno nelle speranze del Governo, è legato al decreto ministeriale sblocca-pagamenti che dovrebbe vedere la luce la prossima settimana per attuare la norma del Dl Omnibus in cui si alza fino al 90% del valore dell’opera il limite massimo per gli anticipi di liquidità ai soggetti attuatori.

Il dato è emerso ieri nell’ultima cabina di regia dell’era Fitto, convocata a Palazzo Chigi dal ministro per il Pnrr, il Sud, la Politica di coesione e gli Affari europei prima dell’addio atteso oggi per insediarsi a Bruxelles come vicepresidente esecutivo della Commissione von der Leyen.

L’incontro, assenti i ministri leghisti con la sola eccezione della rapida comparsa di Roberto Calderoli, è stato l’occasione per il ringraziamento ufficiale a Fitto da parte della premier Giorgia Meloni, che con un pizzico di ironia ha confessato di essersi commossa a più riprese riflettendo sul trasloco europeo del “suo” ministro. «Sono orgogliosissima del suo lavoro», ha sottolineato la presidente del Consiglio, assicurando che si andrà avanti senza soluzione di continuità «con lo stesso rigore, con la stessa passione e con lo stesso spirito di abnegazione». Anche se nemmeno ieri la premier ha voluto svelare le carte sulla successione (si veda l’articolo accanto).

Sul piano pratico, il dato più rilevante è rappresentato dal fatto che finalmente l’accelerazione nella spesa effettiva del Pnrr, promessa da tempo, sta cominciando a trasformarsi da auspicio in realtà. Lo dicono le cifre mostrate ieri dall’Esecutivo, secondo cui al 30 ottobre i pagamenti reali avevano raggiunto i 58,6 miliardi di euro. Questo implica che solo nelle ultime settimane sono state liquidate, e censite dal cervellone del Mef ReGis, fatture per 5,1 miliardi, toccando dunque un ritmo più che raddoppiato rispetto ai mesi precedenti (a fine luglio la spesa era ferma a 52 miliardi). Le uscite effettive del 2024 dovrebbero quindi raggiungere a dicembre i 22 miliardi (che porterebbero il totale a 64), centrando così le indicazioni del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, anche se i numeri restano largamente sotto ai circa 44 miliardi previsti per quest’anno dai piani iniziali di avanzamento finanziario.

Quella di ottobre, però, dovrebbe essere la prima mossa di un’accelerazione progressiva che troverà nuova benzina nel decreto attuativo con cui il Mef e gli altri soggetti titolari potranno girare agli attuatori tutta la liquidità necessaria al pagamento delle opere nei tempi abbreviati dall’abolizione del groviglio di verifiche preventive obbligatorie finora. La novità è attesa in particolare dai Comuni, in prima fila nell’attuazione degli investimenti Pnrr, come ricordato ieri dal presidente Anci, Gaetano Manfredi. «I cantieri comunali aperti sono il 78% del totale – è tornato a rivendicare il sindaco di Napoli – contro il 63% degli altri soggetti attuatori e la liquidazione degli stati di avanzamenti lavori rimane la prima criticità».

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