Mentre il settore moda perde occupati, le imprese sono sempre più impegnate nella formazione dei nuovi talenti, per evitare di perdere professionisti preziosi. L’impegno va dai grandi brand ai produttori come racconta il caso dell’Accademia HModa, nata nel 2020 in seno a Holding Moda, controllata da Hind, che negli ultimi anni ha aggregato produttori di lusso made in Italy.

L’ultima iniziativa in ordine cronologico lanciata da Accademia HModa è quella di un’Accademia Sartoriale Italiana in collaborazione con Dior e l’Istituto dei Mestieri di Eccellenza di Lvmh in Italia: un corso per prototipisti per le collezioni ready-to-wear della maison che si svolgerà dalla prossima settimana presso la sede di Dior a Caselle di Selvazzano (Padova) e sarà rivolto a dieci persone.

La partnership con la Regione Marche modello per nuovi accordi

«Poter assicurare l’esistenza della prossima generazione di artigiani è vitale – spiega Valentina Vaccarini, responsabile di Accademia HModa -: Holding Moda riunisce 18 aziende produttrici e con la nostra Accademia, che nel 2023 si è trasformata in una società benefit, operiamo con progetti di formazione per offrire ai giovani una sorta di ponte verso il mondo del lavoro e supportare le aziende partner nel loro fabbisogno di risorse formate con standard elevati. Facciamo anche corsi tailor made». La percentuale di assunzione media è del 75% dei formati, tra aziende del gruppo e imprese di filiera. Il rapporto con i territori è sempre più strategico: «Abbiamo avviato la seconda edizione di un corso presso l’Ente formativo calzaturiero della Regione Marche: un corso di 600 ore, con 240 ore di stage, che permette di ottenere un attestato di addetto alla produzione in serie di calzature. L’ottenimento di un titolo è importante e abbiamo in progetto la creazione di altre unità territoriali accreditate presso gli enti regionali».

Training anche ai docenti per facilitare l’orientamento

Sempre nell’ottica di lavorare sul territorio, tra le iniziative promosse dall’Accademia c’è anche “Storie di futuro”, un percorso formativo per ragazzi e ragazze della scuola media per orientarli nella scelta delle superiori, che ha coinvolto 1500 alunni in sei regioni. A “Storie di futuro” si affianca “Be a maker”: un sottoprogetto dedicato a 43 studenti delle superiori sempre per fare da ponte tra scuola e mondo del lavoro. «Bisogna lavorare a un cambiamento del paradigma della visione del mondo manifatturiero ha nell’immaginario delle famiglie – continua Vaccarini – e per questo l’attività di orientamento è importante, non solo per gli studenti». Il lavoro è stato fatto anche su docenti – 366 hanno partecipato a corsi di formazione dedicati alla didattica orientativa – e sulle famiglie. Per il 2025 «puntiamo a un consolidamento di questa linea strategica e progettuale – chiosa Vaccarini -. Prevediamo undici percorsi formativi che avranno luogo presso business unit del gruppo».

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