La densità della popolazione in quest’isola sfida ogni logica. Mancano l’acqua pulita e l’elettricità, e c’è un problema coi rifiuti. Eppure Santa Cruz del Islote, nel Mar dei Caraibi, è un’oasi felice circondata da acque cristalline, dove tutti e 816 abitanti vivono in armonia e non hanno alcun desiderio di trasferirsi altrove. Il nuovo documentario dello youtuber Ruhi Çenet.

Santa Cruz del Islote è poco più grande di un campo da calcio. Dal documentario di Ruhi Çenet

Santa Cruz del Islote, situata nell’arcipelago di San Bernardo – nel mar dei Caraibi – al largo delle coste della Colombia, ha un’area di un solo centesimo di chilometro quadrato dove vivono 816 persone. Tanto per farsi un’idea questa isola è poco più grande di un campo di calcio e ha una densità di 68mila persone per km².

Il documentario turco Ruhi Çenet è andato a visitarla per spiegare come vive la gente in quello che è il territorio più popolato al mondo: un vero e proprio record che supera di quattro volte quello della più nota Manhattan.

La vita sul luogo più popolato del mondo

Camminare a Santa Cruz del Islote significa incontrare ogni singolo momento qualcuno: è impossibile essere soli in queste strade affollate. Gli edifici sono così intrecciati che a volte bisogna attraversare le case degli altri per arrivare dall’altra parte. La privacy qui è possibile perché ad ogni passo attraversiamo la vita di qualcuno. Sono soprattutto i bambini a dominare la vita su quest’isola: anche su uno spazio di 4/5 gradini può trasformarsi in un vasto parco giochi.

Si tuffa in mare in piena notte durante una festa ma non riemerge: disperso 20enne a Trieste

Per far comprendere quanto l’isola sia piccola, lo youtuber arriva dal lato più lontano per arrivare a piedi dalla parte opposta. Avvia un timer prima di percorrere tutta la distanza: ci vogliono appena 1 minuto e 58 secondi.

Dalla scarsità d’acqua ai rifiuti, i problemi dell’isola

L’isola ha una scuola, una clinica, un hotel, una chiesa, un ristorante e tre mercati. Non esiste un sistema fognario, l’acqua corrente viene utilizzata praticamente solo per bere e tutti gli altri motivi devono essere per forza di cosa ignorati. “La siccità ci spaventa, ci vogliono dai 7 agli 8 mesi perché piova qui. Conserviamo quel prezioso liquido e poi lo distribuiamo a tutti”, dice un residente.

Dal documentario di Ruhi Çenet

Dal documentario di Ruhi Çenet

220 famiglie vivono in case costruite illegalmente: qui non si ottiene il permesso da alcuna autorità e nessuno è ufficialmente proprietario terriero. Tutti costruiscono le proprie sistemazioni dove vogliono e quando non riescono a trovare spazio, si costruisce sopra gli edifici esistenti.

L’energia elettrica è fornita dai pannelli solari, generatori e da un centinaio di batterie per cinque ore al giorno (dalle 12 alle 17).

Dal documentario di Ruhi Çenet

Tuttavia questo caos 300 anni fa non esisteva. La leggenda vuole che dei pescatori scoprirono quest’isola e poi vi trascorsero la notte quando era troppo tardi per tornare. Decisero di stabilirsi qui dopo essersi accorti che non c’erano zanzare. Col tempo in moltissimi hanno deciso di vivere in questo paradiso marino.

E come se non bastasse il poco spazio, negli ultimi anni sempre più turisti sono stati attirati da questo isolotto. Ma i residenti si sono dimostrati bendisposti nei loro confronti: “Sono una benedizione, per noi rappresentano una fonte di occupazione” dice l’isolano a Ruhi. Anche perché negli ultimi anni, quella che era la fonte di guadagnare principale, cioè la pesca, sembra non rendere più come in passato a causa dell’inquinamento e della pesca eccessiva.

Santa Cruz del Islote, luogo armonioso e felice

Qualcuno potrebbe pensare che la vita di Santa Cruz del Islote non sia facile. E sicuramente è così. Ma nonostante le ovvie complicazioni logistiche, gli abitanti hanno creato una comunità forte e unita. In questo posto non c’è neppure l’ombra della criminalità (le rotte dei narcotrafficanti sono lontanissime), si vive a stretto contatto con la natura prendendo ciò che il mare può offrire. “Ci conosciamo tutti, viviamo pacificamente, non ci sono scippi o rapine” dice un altro abitante.

Dal documentario di Ruhi Çenet

La maggior parte delle persone che vive qui non ha alcun desiderio di lasciare l’isola o di sforzarsi per migliorare il proprio tenore di vita. Nonostante la mancanza di acqua pulita e l’insufficiente pulizia dei rifiuti, la comunità isolana si concentra sulla felicità condivisa e suoi valori positivi. Le persone sono legate tra loro come una grande famiglia. E tanto basta per stare bene.

Condividere.
Exit mobile version