Da fabbrica di concime a fabbrica di cultura. Era il titolo della tesi di laurea dell’architetto Domenico Mancuso all’Università di Reggio Calabria. Anno accademico 2008-2009. A distanza di poco più di 15 anni quell’idea progettuale, in un’area di 47mila metri quadrati nella piana di Milazzo (Messina) che fu della Montecatini e che oggi appartiene al Gruppo Franza, sembra essere avviata a diventare realtà. Almeno secondo le intenzioni dei promotori che hanno annunciato un megainvestimento da 100 milioni per creare un hub dedicato ad arti immersive e tecnologie creative con l’ambizione di diventare «un punto di riferimento in Europa, dove arte, ricerca, sostenibilità e tecnologia si incontrano in un hub delle arti immersive e tecnologie creative».
Un ecosistema per la produzione cinematografica digitale
L’Augusto Innovation Hub è stato ideato da un team di imprenditori guidato da Fabrizio Crimi (Chairman), Jacques Maria Martelli (Ceo), Corrado Camilla (Coo), e Federico Gariboldi (Cd) che hanno creato il Gruppo Augusto con l’obiettivo di trasformare l’area ex Montecatini, di fronte alle Isole Eolie, in un ecosistema integrato per la produzione cinematografica digitale, la virtual production, i contenuti immersivi, lo sviluppo di applicazioni AI, la conservazione digitale, la formazione specializzata e la ricerca biotecnologica, con un impatto economico e culturale di livello internazionale. Il progetto architettonico è stato affidato all’architetto Giancarlo Zema, «noto a livello internazionale per i suoi progetti iconici, sostenibili e tecnologicamente avanzati» spiegano i promotori. «Vogliamo restituire al Sud e all’Italia un ruolo da protagonista nel cinema mondiale – afferma Fabrizio Crimi – promuovendo un modello produttivo sostenibile, tecnologico e profondamente radicato nella bellezza e nella cultura del nostro Paese».
Entro il 2025 l’avvio dei lavori
I lavori inizieranno entro il 2025 e si protrarranno per 18 mesi. Intanto sono iniziate le operazioni per realizzare una libreria digitale. «Il progetto – spiegano – andrà ad intervenire nell’ambito delle tecnologie critiche della piattaforma Step per progetti innovativi che creano indipendenza dai mercati extra Ue mirando ad intercettare le importanti risorse gestite a livello regionale e nazionale». Ma della partita vi sarebbero anche investor privati capitanati dal fondo Euromed Capital guidato da Dave Pulis e Stobox, piattaforma ritenuta leader nella tokenizzazione di progetti innovativi. Prodea Group, azienda specializzata nei sistemi di Virtual Production, sarà il partner strategico nella strutturazione industriale e internazionale del progetto. Secondo i promotori, a pieno regime il polo genererà una occupazione annua di 500 persone e una ricaduta sul territorio di 100 milioni l’anno di indotto.
Musica e formazione asset fondamentali
Asset importante dell’hub sarà la musica: verrà realizzata un’area all’avanguardia tecnologica dedicata al sound design, produzione sonora e colonne sonore originali, intitolata al grande compositore, produttore discografico e direttore d’orchestra Augusto Martelli. Attenzione anche alla formazione: il polo ospiterà un’università dedicata ai mestieri del cinema e della creatività digitale, con percorsi di specializzazione su produzione virtuale, intelligenza artificiale, sistemi immersivi, realtà sintetiche, MetaHuman, effetti visivi, sostenibilità e nuove tecnologie, un campus per circa 1.000 studenti. L’obiettivo sarà quello di invertire la rotta della fuga dei cervelli in questo settore in grande espansione e essere allo stesso tempo attrattivi per le menti dall’estero.