Il tecnico è tornato sull’argomento durante la conferenza stampa prima della partita di campionato. “Mi dispiace per Mariani, che aveva arbitrato bene. Ma nessuno lo ha aiutato. Magari lo chiamavano e confermava rigore, lo avrei accettato”.

Il rigore a San Siro, che agli azzurri poteva costare la sconfitta contro l’Inter, il mancato intervento del Var e le polemica sollevata da Antonio Conte sono materia di discussione anche alla vigilia di NapoliRoma. “Ma che significa! Se c’è un errore, devono segnalarlo”, sbottò allora censurando l’atteggiamento da parte degli ufficiali di gara davanti al monitor. A distanza di dodici giorni dal match giocato prima della sosta, in conferenza stampa il tecnico va oltre le valutazioni su cosa dice il protocollo (oggetto di botta e risposta in diretta tv con l’ex fischietto, Marelli) e sul perché dalla cabina di regia non potevano intervenire.

E se nel viaggio di ritorno da Milano s’era sfogato con i suoi collaboratori per la gestione del momento e la decisione “inaccettabile” da parte dell’arbitro, Mariani, adesso quasi lo giustifica puntando l’indice contro chi, con maggiore perizia, avrebbe dovuto consigliargli di ricorrere alla on-field-review per meglio valutare la dinamica dell’azione e del contatto tra Anguissa e Dumfries.

“Se vogliamo parlare fuori di polemica e in maniera costruttiva – le parole di Conte durante l’incontro coi media – allora va detto che se ho sollevato il problema con la mia discussione è solo per migliorare. Mi auguro che le mie parole abbiano fatto riflettere tutti, soprattutto su come viene utilizzato il Var”. Il dialogo tra Di Paolo e l’assistente, Aureliano, lo stesso Di Paolo e Mariani venne reso pubblico a Dazn, quando Damato (oggi responsabile del settore tecnico arbitrale) parlò dell’episodio specificando che in quel caso non c’era stato da parte del direttore di gara un chiaro ed evidente errore (che chiama in causa il Var) e che sì, il rigore era apparso “leggero” ma “non inventato”.

Conte inferocito in Inter-Napoli, ha mostrato agli arbitri la scarpa di Kvaratskhelia: “Guarda qui”

Immagine

Quel “gliel’ho fatto ricontrallare, è confermato!” sembrò quasi smentire l’accusa di Conte: non era vero che il Var non era intervenuto, ma aveva verificato la bontà della decisione dell’arbitro in campo. In realtà “rigore confermato” non vuol dire che il penalty è valutato come legittimo ma solo che un tocco tra calciatori c’è stato e l’ultima parola spetta al direttore di gara in campo.

L’allenatore del Napoli non si scompone e aggiunge un altro elemento di riflessione: “Credevo che Mariani non avesse parlato col Var, invece sì è saputo che il Var gli dice che ‘c’è contatto’. Ma il calcio è uno sport di contatto. Il calcio non è come la pallavolo che una squadra sta da una parte e una sta dall’altra. Non ti devi limitare a dire ‘c’è contatto’ ma spiegare anche che contatto è, se lieve o forte, se è da rigore o meno… e magari chiami l’arbitro a valutare meglio l’azione così che può confermare o cambiare la decisione”.

Conte ribadisce un concetto: quanto detto non aveva intento polemico e basta, né voleva fornire argomenti di dibattito “trasmissioni che durano ore e ore”, ma solo accendere i riflettori su una questione importante: in certi casi l’arbitro è giusto riceva un sostegno maggiore e migliore da parte del Var. “Mi dispiace anche per Mariani, che aveva arbitrato bene. Ma nessuno lo ha aiutato. Magari lo chiamavano e confermava rigore, lo avrei accettato. Oggi non sapremo mai cosa pensava o cosa avrebbe pensato se l’avesse rivisto. Non è da censurare Mariani ma chi non gli ha dato l’opportunità di rivedere la situazione”.

Condividere.
Exit mobile version