Dopo l’attentato che ha sconvolto Graz martedì mattina, restano ancora da chiarire molti aspetti cruciali, a partire da come l’attentatore sia riuscito a ottenere legalmente le armi usate per compiere la strage. Secondo quanto riferito dalla polizia,
Il responsabile è Artur A., cittadino austriaco di 21 anni, armato con un fucile a pompa e una pistola semiautomatica. Entrambe le armi sono state utilizzate nell’attacco e poi ritrovate accanto al suo corpo.
Per detenere legalmente un’arma corta in Austria, come una pistola (categoria B), è necessaria la Waffenbesitzkarte, una licenza che si ottiene solo dopo una perizia psicologica e un corso di maneggio sicuro dell’arma.
“A quanto risulta, il giovane aveva ottenuto regolarmente il permesso”, ha riferito un funzionario della sicurezza. Le autorità hanno promesso un’inchiesta approfondita per verificare se vi siano falle nel sistema che abbiano permesso a un ventunenne di armarsi così pesantemente. “Se ci sono lacune, vanno colmate”, ha dichiarato il ministero dell’Interno.
Anche con regolare licenza, infatti, le armi devono restare nell’abitazione del proprietario e non possono essere portate in pubblico — come invece ha fatto Artur A. In Austria, il possesso di armi è consentito dai 18 anni. Le armi da fuoco sono suddivise in tre categorie, e per pistole e fucili a pompa serve un’autorizzazione ufficiale.