Sono sempre molto amati dagli investitori perché pagano cedole accattivanti anche se le condizioni di mercato degli ultimi mesi non sono molto favorevoli. Azionario al top e bassa volatilità, con tassi in calo, rendono difficile la costruzione di strutture interessanti per il pagamento delle cedole. Stiamo parlando dei certificati di investimento della tipologia “capitale condizionatamente protetto” si caratterizzano perché a scadenza il capitale è protetto a patto che non si verifichi l’evento barriera, ossia che nessuno dei sottostanti che compongono il paniere quoti a un livello inferiore a quello previsto per la protezione del capitale. Nel corso delle vita possono poi pagare cedole con cadenza anche mensile o trimestrale.
Le complessità
Non sono strumenti adatti a tutti in quanto molto articolati nella costruzione e quindi occorre conoscere bene il loro funzionamento prima di scommetterci. «I certificati – spiega Gabriele Bellelli, socio Zefiro Scf – sono strumenti complessi, costruiti tramite opzioni e l’andamento della loro quotazione è determinata da una pluralità di variabili, che agiscono contemporaneamente, come l’andamento del sottostante, la volatilità, il tempo a scadenza e i dividendi attesi, per citare quelle che registrano il peso maggiore».
Da questo punto di vista è indispensabile studiare a fondo le variabili e le caratteristiche dei certificati, prima di procedere con i primi acquisti. Una volta selezionati è sempre meglio puntare su titoli liquidi, ben scambiati. Sebbene ci sia infatti il market maker, un buon indice di liquidità garantisce spread più contenuti e quindi minori costi impliciti. Ma come scegliere il certificato giusto.
Le regole
«Abbiamo selezionato – continua Bellelli – una decina di certificati a capitale condizionatamente protetto che offrono un buon mix rischio rendimento. Ci sono varie regole da seguire per questo. In primis selezionare i sottostanti che compongono il paniere di un certificato. Dal mio punto di vista l’ideale è privilegiare i certificati che sono costruiti su indici e su sottostanti di qualità, ossia società con buoni numeri di bilancio e senza problemi a livello di solidità patrimoniale. Inoltre è utile anche privilegiare i certificati costruiti su un solo sottostante, dal momento che sono più facili da seguire e da gestire».
Un secondo aspetto da considerare è la struttura e le peculiarità che caratterizzano un certificato.