Hanna Herasimchyk, la 46enne uccisa a Pozzuolo Martesana (Milano), sarebbe stata colpita violentemente su tutto il corpo e poi soffocata a mani nude. Per il suo femminicidio è stato arrestato il compagno.
Hanna Herasimchyk, che sarebbe stata uccisa dal compagno in un appartamento a Pozzuolo Martesana (Milano), sarebbe stata colpita violentemente su tutto il corpo e poi soffocata a mani nude. A finire in manette è Konrad Marek Daniec, 43enne che è stato arrestato vicino a Gorgonzola appena sceso dal furgone della ditta di spedizioni dove ormai viveva.
Sembrerebbe che, inizialmente, abbia lasciato credere che la donna fosse stata vittima di un malore conseguenza di un abuso di alcol e farmaci.
La 46enne è stata trovata morta il 13 giugno. I carabinieri della squadra omicidi del nucleo investigativo di Milano – coordinati dalla pubblico ministero Francesca Crupi e dalla procuratrice aggiunta Bruna Albertini – avevano capito fin da subito che le lesioni presenti sul cadavere fossero tracce di un delitto. Gli esami scientifici e le consulenze medico legali – come riportato dal quotidiano Il Corriere della Sera – hanno isolato il Dna del compagno sul viso della donna, intorno alla bocca, al naso e sotto le unghie del medio della mano sinistra e dell’indice della mano destra.
Chi era Hanna Herasimchyk, la 46enne soffocata e uccisa dal compagno a Pozzuolo Martesana
Dagli approfondimenti è poi emerso che ci sarebbero stati frequenti litigi a volte legati anche agli “accessi alcolici” della vittima. L’uomo avrebbe anche avuto una relazione parallela con un’altra donna. Il delitto sarebbe avvenuto tra l’1.58 e le 2.16 dell’11 giugno: sarebbe avvenuto in 18 minuti. Il 13 giugno l’uomo avrebbe simulato infine di aver scoperto il cadavere.