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Notiziario

Dri, società operativa nelle rinnovabili del gruppo energetico ucraino Dtek, ha compiuto un importante passo nell’acquisizione di quattro progetti solari agrivoltaici in Sardegna, in provincia di Nuoro, con capacità totale di 166 MW, detenuti dallo sviluppatore spagnolo Enerland. Le due società hanno firmato il primo closing del processo che porterà Dri ad avere l’intera proprietà dei quattro progetti, non ancora entrati in esercizio.

«L’Italia è per Dri uno dei principali mercati, dove vediamo grandi opportunità per lo sviluppo di progetti rinnovabili e di sistemi di accumulo e per poter contribuire alla transizione energetica del Paese e al raggiungimento degli obiettivi nazionali e comunitari. L’acquisizione di quattro progetti agrivoltaici consentirà inoltre di combinare la produzione di energia da fonti rinnovabili con le attività agricole, generando opportunità di sviluppo economico per le comunità locali e una maggiore autonomia energetica», ha commentato il ceo dell’azienda John Stuart.

Manuel Balet e Javier Gil, ceo di Enerland Group, hanno aggiunto: «Siamo entusiasti di intraprendere questo viaggio con Dri, la cui visione come investitore a lungo termine si allinea perfettamente alla nostra. Questa alleanza costituisce le fondamenta di quello che ci auguriamo sarà un viaggio straordinario insieme, in molti altri progetti e regioni».

Al momento la Sardegna è l’unica regione italiana che ha definito le proprie aree idonee per impianti rinnovabili: il 4 dicembre ha infatti approvato con il dl 45 la mappa che riserva alla produzione di energia solo l’1% del territorio, declinando in modo restrittivo le indicazioni del dm Aree idonee. Sardegna, Molise e Puglia sono le regioni in Italia dove Dri ha sette progetti agrivoltaici in vari stadi di sviluppo per una capacità installata totale prevista di oltre 500 MW. La società stima di realizzare nel nostro Paese 2 GW di impianti e sistemi di accumulo entro il 2030.

Dri sta sviluppando progetti solari, eolici e di storage anche in Croazia, Polonia e Romania, dove ha già centrali operative, per una potenza totale di oltre 1,3 GW.

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