L’industria dell’occhiale si prepara alla più importante fiera del settore, il Mido di Milano, che quest’anno si svolgerà a ridosso dei Giochi Olimpici Milano-Cortina, dal 31 gennaio al 2 febbraio. Saranno giorni in cui, ci racconta Lorraine Berton, la presidente dell’Anfao, l’associazione di Confindustria che rappresenta i fabbricanti di articoli ottici «Milano farà rivivere le principali novità del mondo dell’occhialeria attraverso eventi, cerimonie e la mostra The Lens of Time. Nel capoluogo meneghino arriveranno 1.200 espositori, di cui 250 sono italiani. Circa 100 arrivano dal Veneto, una delle regioni dove c’è la maggiore concentrazione della produzione di occhiali». Se da un lato vi è la conferma e la solidità dell’area occidentale, dall’altro la componente asiatica sta registrando una flessione dovuta a diversi fattori: una situazione economica interna e internazionale complessa e politiche particolarmente aggressive di alcune fiere. «In Cina, ad esempio, il governo offre gratuitamente gli spazi espositivi e copre i costi di alloggio per i visitatori. Quindi ci aspettiamo una lieve flessione ma ci stiamo ancora lavorando», dice Berton.
Segnali incoraggianti nel terzo trimestre
Dopo che il primo semestre di quest’anno si è chiuso in un contesto globale caratterizzato da forte instabilità economica e politica, per il settore che esporta circa il 90% della produzione, continuano a esserci molti fattori sfidanti, che arrivano soprattutto dagli Stati Uniti, pur essendo emersi segnali incoraggianti dall’Europa e da diversi mercati emergenti che potrebbero aprire nuove opportunità di crescita. Tra gennaio e giugno 2025 le esportazioni hanno raggiunto 2,8 miliardi di euro, in flessione del -3,7% rispetto allo stesso periodo del 2024. La contrazione riguarda in particolare il comparto occhiali da sole (-5,5%), che pesa per oltre i due terzi del totale. Le montature (+0,1%) risultano stabili, mentre le lenti (+1,2%) registrano una leggera crescita. L’Europa si conferma l’area trainante mentre nella prima parte dell’anno c’è stato un crollo degli Stati Uniti (- 34,5%) e un forte calo dell’Asia (-7,2%), dove spicca l’eccezione della Cina, cresciuta del 29,5%. Nel terzo trimestre, secondo quanto afferma Berton, si può prevedere un miglioramento dei dati dell’export (con un calo del 3%) che fa ben sperare per la ripresa in cui tutti confidano per il 2026. Certamente su quest’anno ha pesato la forte incertezza determinata dai dazi americani considerato che il mercato Usa pesa per circa un terzo.
Le novità del Mido
Tra i ritorni al Mido ci sono, tra gli altri, quello di Zeiss, Barton Perreira, Tag Heuer e Vuarnet, mentre sono già 140 le new entries. Sono ben due (il 2 e il 4) i padiglioni che ospiteranno ancora l’iconica Area Design, un laboratorio di sperimentazione che riunisce i creativi più visionari del settore. Nel 2026, la riorganizzazione degli spazi già avviata nel 2025 permetterà di accogliere nuovi espositori e ampliare alcuni stand. «Dall’Academy alcuni espositori si sono spostati qui, a conferma del fatto che l’Academy è un incubatore efficace per la crescita dei brand», dice Berton. A questo proposito l’Academy è confermata al padiglione 6, che è tradizionalmente dedicato alla tecnologia.
L’apertura internazionale
Il programma sarà arricchito dalla mostra itinerante The Lens of Time che racconta la straordinaria storia dell’occhiale, dalle sue origini attraverso i secoli, fino ad arrivare a collocarsi come elemento fondamentale della moda. Dopo l’esposizione da maggio a luglio a Venezia, a Palazzo Flangini, nel 2026 ci sarà un nuovo allestimento durante il MIDO prima e poi a Roma a Palazzo Piacentini, sede del MIMIT. Berton non nasconde il progetto di portarla anche all’estero, dove ci sono grandi progetti, anche grazie alla forte collaborazione con l’Ice. Nel 2026, tra l’altro, ci sarà una tappa a New York. Tra i centri nevralgici della fiera ci sono la Fashion square, che rappresenterà il fulcro delle nuove tendenze e ospiterà un’installazione dedicata, intitolata DaTE e The Vision Stage, dove sono previsti 20 incontri con esperti, attori e designer sulla sostenibilità e la responsabilità sociale, le tendenze 2026 e l’andamento dei mercati: negli incontri si parlerà molto di Stati Uniti, ma anche delle abitudini di acquisto e di utilizzo di occhiali da parte dei consumatori e ci sarà spazio per il confronto con i medici e gli ottici.














