Quando cominci a ragionare su .1, .2 e .3 non è mai un bel segnale. Mercoledì 12 novembre OpenAI ha presentato il modello GPT‑5.1 che nasce per essere un aggiornamento della serie GPT di OpenAI: Sam Altman e i suoi lo descrivono come «smarter, more conversational». Quindi nulla di rivoluzionario ma una evoluzione che probabilmente vuole introdurci alle nuove personalità di ChatGpt. La scelta di Altman è quella di schiacciare l’acceleratore sull’antropomorfizzazione del chatbot. Uno, nessuno e centomila, verrebbe da chiosare, o più direttamente: a ciascuno la sua personalità. La decisione segue il cambio di policy del 29 ottobre. OpenAI ha modificato le regole, per gli utenti aggiungendo più tutele contro effetti dannosi dei chatbot. Anche qui nessuna modifica sostanziale, solo si è voluto essere più chiari nel disclaimer dove OpenAI prende le distanze da alcuni possibili usi, sempre possibili ma vietati in teoria. Al tempo stesso, è vero che stabilisce alcune tutele pratiche più forti e immediate, ma solo per gli utenti più vulnerabili. Quindi insomma OpenAi sta diventando sempre più umano. Per questo occorrerà tutelarsi. Il rollout comincia con gli utenti a pagamento (Pro, Plus, Go, Business) e poi si estende agli utenti free o non loggati.
Cosa cambia con Gpt 5.1
Il cambio reale rispetto alle versioni precedenti è quello legato all’interazione e alla conversazione: OpenAI afferma di aver ascoltato gli utenti che volevano non solo “strumenti intelligenti”, ma anche “gradevoli da conversare”. In tal senso vengono introdotte o ampliate le opzioni di personalizzazione dello stile di risposta: ad esempio i preset “Default”, “Professional”, “Friendly”, “Candid”, “Quirky”, “Efficient”, “Nerdy”, “Cynical”.
Come cambiano le due varianti Istant e Thinking
Vengono quindi potenziate le due varianti principali: la prima, chiamata Instant, è definita come «our most-used model, now warmer, more intelligent, and better at following your instructions». La seconda, detta Thinking, è pensata per il ragionamento più complesso: «now easier to understand and faster on simple tasks, more persistent on complex ones». Nell’annuncio ufficiale si spiega che Instant utilizza un meccanismo di “adaptive reasoning”: può decidere autonomamente di “pensare” un attimo in più prima di rispondere se la richiesta è più impegnativa, al fine di dare risposte più approfondite pur mantenendo la rapidità. Per Thinking invece viene indicato che, su una distribuzione rappresentativa di compiti, è «roughly twice as fast on the fastest tasks and twice as slow on the slowest tasks» rispetto alla versione precedente. Se lasciate su auto come abbiamo spiegato nelle guide precedenti è “ChatGpt” a decidere autonomamente quale modalità mettere in campo sulla base del prompt.
Cosa cambia tecnicamente.
Sul versante tecnico-di utilizzo delle risorse emergono alcune note: come hanno subito osservate alcune riviste di tecnologia mentre Instant migliora rispetto alla precedente Instant-versione, la variante Thinking mostra “leggere regressioni” in alcuni criteri di sicurezza (ad esempio contenuto vietato) rispetto alla versione precedente di GPT-5 Thinking. In ogni caso OpenAI segnala miglioramenti nei test di matematica e programmazione come AIME 2025 e Codeforces grazie al ragionamento adattivo. In termini di contesto d’uso emerge che Instant è pensata per attività quotidiane, riassunti, conversazioni, brainstorming; Thinking per problematiche complesse, reasoning strutturato, tecniche. La maggiore cura nel tono e nello stile implica che l’interfaccia utente e l’esperienza di conversazione diventano fattori di rilievo quanto la pura capacità tecnica.





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