Susan Sarandon compie 78 anni. Nasce come Susan Abigail Tomalin a New York, il 4 ottobre 1946. Dopo l’università, sposa poco più che ventenne l’aspirante attore Chris Sarandon (di cui manterrà il nome, anche dopo il divorzio nel 1979), con cui si reca a New York per un’audizione per il film “Joe – La guerra del cittadino Joe” (Joe, 1970). Stranamente è proprio Susan, che ha affrontato il provino quasi per scherzo, ad essere scritturata. Nel 1971 recita ne “La mortadella” di Mario Monicelli, che le permette di farsi conoscere anche in Italia.

È qui che comincia la sua carriera, ma è qualche anno dopo, quando interpreta il personaggio della sensuale e stralunata protagonista dell’eccentrico musical “The Rocky Horror Picture Show” (1975) di Jim Sharman, che diventa una star.

A partire dagli anni ’80 inanella un successo dietro l’altro: è la disincantata Sally invischiata in una storia di droga nel drammatico “Atlantic City, Usa” (Atlantic City, 1980) di Louis Malle; una delle tre amiche alla ricerca del loro principe azzurro nello stravagante “Le streghe di Eastwick”  (1987) di George Miller; la quarantenne insoddisfatta che instaura una passionale relazione con un ricco ma infelice ventisettenne nel drammatico “Calda emozione” (1990) di Luis Mandoki; e l’insofferente cameriera che cerca con la sua amica la felicità attraverso un viaggio in automobile nello straordinario “Thelma & Louise” (1991) di Ridley Scott, con Geena Davis. Girammo la fine del film letteralmente in una ripresa – racconta l’attrice – Avevamo passato l’intera giornata girando scene in elicottero e tutte le altre cose che dovevano accadere l’ultimo giorno. Avevamo solo una ripresa e io dissi a Ridley ‘la prendo e la bacio’ e lui disse Ok”.

Dopo qualche film di medio livello, finalmente nel 1995 arriva il giusto riconoscimento per la sua straordinaria bravura: le viene infatti assegnato l’Oscar come Migliore Attrice Protagonista per la sua sommessamente incisiva interpretazione della suora laica cattolica chiamata da un condannato a morte (interpretato da Sean Penn) a fargli da assistente spirituale, nel lirico “Dead Man Walking (1995), diretto da Tim Robbins, suo compagno per 23 anni, da cui ha avuto due bambini. 

Nel corso della sua carriera è stata inoltre premiata con un Premio Bafta e uno Screen Actors Guild Award , venendo candidata nove volte ai Golden Globe e sei al Premio Emmy.

Negli anni seguenti l’attrice continua a regalare straordinarie interpretazioni in film di livello più o meno discutibile. Tra questi: “Nemiche amiche” (1998) con Julia Roberts; “Elizabethtown” (2005) di Cameron Crowe.

Susan Sarandon è molto attiva anche politicamente. Ha sostenuto battaglie per i diritti civili degli omosessuali. Nel 2018 è stata trattenuta in stato d’arresto per un breve periodo insieme ad oltre 500 donne a Washington, durante la partecipazione a una marcia contro la “tolleranza zero” del presidente statunitense Donald Trump, sull’immigrazione e la separazione dei bambini dai genitori entrati clandestinamente alla frontiera col Messico.

Il 21 novembre 2023 l’agenzia UTA ha cessato i rapporti con la Sarandon a causa di alcune sue dichiarazioni sulla situazione in Medio Oriente pro Palestina.

 

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